Evasione fiscale per 3 mln di euro. Scatta il sequestro per un’azienda vibonese
Due decreti di sequestro preventivo nei confronti di un soggetto, amministratore unico di una società di Pizzo, nel vibonese, operante nel settore dei cantieri navali; sono stati eseguiti stamani dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria su disposizione del Tribunale di Vibo. I sigilli sono stati apposti ad immobili, terreni, autovetture e conti correnti.
L’ATTIVITÀ (denominata operazione Mare d’Inverno) deriva da una precedente verifica fiscale sulle imposte dirette e sull’Iva a conclusione della quale sarebbero state accertate numerose violazioni amministrative e penali. Le Fiamme Gialle vibonesi hanno controllato infatti l’attività dell’azienda dal 2009 al 2013 e hanno recuperato a tassazione (in materia di imposte sui redditi) oltre 3 milioni di euro ed in riferimento all’Iva, oltre 200 mila euro. Il legale rappresentante della società è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria per i reati di dichiarazione infedele e omessa dichiarazione.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, avrebbero consentito di acquisire elementi di prova che hanno indotto il Gip ad emettere i decreti di sequestro preventivo finalizzati alla confisca, anche con la cosiddetta formula per equivalente sui beni che risultano nella disponibilità dell’indagato.
Il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente per i reati in materia fiscale, introdotto dalla Legge Finanziaria per l’anno 2008 consente, nell’impossibilità di individuare e dunque confiscare i beni che sono il prezzo o il profitto di reati, di aggredire somme di denaro, beni e altre utilità che abbiano un valore corrispondente. Il patrimonio sottoposto a sequestro ammonta a circa due milioni di euro.