Non era riuscito a pagare tributi all’Inps: assolto imprenditore per crisi
Un imprenditore di Reggio Calabria, che non era riuscito a pagare in tempo i tributi all’Inps, è stato assolto dal reato di omesso versamento di contributi previdenziali a causa della crisi economica in cui versa la sua azienda. Questa decisione è stata presa dal Tribunale di Reggio Calabria che ha prosciolto dal reato di omesso versamento di contributi previdenziali l’imprenditore reggino N.A., che a causa della crisi economica, non era riuscito ad ottenere dagli istituti di credito la liquidità necessaria per pagare i contributi previdenziali alla scadenza stabilita dall’Inps.
Per questa inadempienza previdenziale era stato avviato un procedimento penale nei confronti dell’uomo , ma grazie al lavoro del suo legale, i giudici hanno riconosciuto l’attenuante della crisi economica come giustificazione nel ritardo del pagamento. A tal proposito, l’ imprenditore reggino ha prodotto durante la fase processuale le quietanze dei versamenti effettuati, dimostrando la sua buona fede, nonostante fossero state pagate in ritardo. In tal senso, i giudici hanno stabilito che non esiste dolo ed il pagamento in ritardo non è sufficiente a dimostrare la volontarietà dell’ imprenditore a non rispettare le scadenze.
Dunque, non è sufficiente il mancato pagamento dei contributi previdenziali per essere condannati penalmente, ma è necessario dimostrare la volontarietà dell’omissione e, escludendo il dolo, l’ imprenditore deve dimostrare la sua buona fede attraverso il pagamento in ritardo, nel caso non sia riuscito ad adempiere ai suoi obblighi per cause indipendenti dalla sua volontà. Ma per rientrare nella fattispecie specifica della sentenza emessa del tribunale di Reggio Calabria è necessario rispettare diverse condizioni: si deve trattare d’importi modesti; si deve trattare di una condotta occasionale da parte dell’ imprenditore che non procede a pagamento, nonché si dev’essere in presenza di una palese buona fede nell’inottemperanza, desumibile nel caso specifico dal fatto che si è provveduto a pagare i contributi previdenziali anche se in ritardo di tre mesi dalla scadenza prevista dall’Inps.
Tale sentenza, decisa dal Tribunale di Reggio Calabria, accoglie la tesi dell’avvocato dell’ imprenditore di Reggio Calabria e potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per molti imprenditori che riescono a mal appena a continuare l’attività in questo periodo di crisi economica e reso ancor più difficoltoso dalla tassazione elevata.