Reggio, Morosini: la via Crucis cittadina sia un’occasione di risveglio
Il tema della Speranza è molto caro a Mons. Morosini, Arcivescovo di Reggio Calabria. Dal giorno del suo ingresso sta cercando di coniugarlo in modi diversi e in ogni occasione possibile: il suo animo pastorale ha compreso come la Città di Reggio abbia innanzi tutto bisogno di abbandonare lo status di rassegnazione e sgomento privilegiando la strada della rinascita e di una nuova primavera.
L'itinerario della Speranza è irto di prove e difficoltà, ma ha una grande meta: il bene comune...che non è soltanto ben-essere, ma anche impegno preciso a fare ciascuno la sua parte per la costruzione della città. La Speranza è lo stato d'animo dell'agricoltore che, tra le fatiche della semina, coglie già in ogni solco e in ogni seme i frutti del suo lavoro.
Anche durante il Triduo Pasquale, cuore dell'anno liturgico della comunità credente, padre Giuseppe ha intenzione di rimarcare con forza il suo invito alla Speranza. L'occasione propizia sarà quella della Via Crucis cittadina che si svolgerà venerdì 18 aprile alle ore 19.00, partendo da Piazza Duomo. Mons. Morosini, infatti, ha deciso di scrivere personalmente tutte le meditazioni delle stazioni della Via Crucis. Quattordici testi densi di spiritualità e attualità, denuncia e speranza.
Già al termine della GMG diocesana dello scorso 12 aprile, Mons. Arcivescovo ha invitato tutti i giovani “a prendere parte alla Via Crucis di Venerdì Santo: vi aspetto perché insieme lanceremo un messaggio forte alla città perché si risollevi”.
La Via Crucis costituirà un vero e proprio punto saliente del magistero di Mons. Morosini in questo primo anno di episcopato a Reggio. La Speranza, meta ambiziosa proposta alla cittadinanza, assumerà dei contorni ben definiti nel testo delle meditazioni. Padre Giuseppe proporrà un vero e proprio itinerario di liberazione e assunzione di responsabilità che gradualmente potrà contribuire alla costruzione di una Speranza certa per il futuro di Reggio. Se finora la Speranza era indicata come meta di un cammino, adesso Mons. Morosini indica le tappe di questo cammino, proprio per suscitare in tutti il desiderio di intraprenderlo.
Tra i temi fondamentali di questo itinerario vi sono quelli cari alla religione cattolica che, in prima linea, si fa promotrice di vere e proprie battaglie per il riconoscimento dei diritti della persona: il primato della famiglia, la custodia della vita, la concezione di una sessualità che rifiuti violenza e pornografia.
Le riflessioni di Mons. Morosini si soffermeranno soprattutto sulle sfide locali da intraprendere per costruire un futuro di speranza per Reggio. Saranno durissime le parole del presule reggino nei confronti di coloro che praticano l'usura, che propinano una visione egoistica della vita, e che barattano la propria dignità con l'affiliazione ad associazioni mafiose o massoniche: la città dovrà essere ripulita da queste piaghe perché risorga davvero.
Non mancheranno sinceri appelli di conversione rivolti a tutti gli operatori dei mezzi di comunicazione sociale, ai governanti e amministratori, soprattutto in riferimento alla precaria situazione del volontariato -unico segno di speranza già vivo- e alla migrazione massiva di giovani intelligenze che corrono altrove per trovare occupazione.
Tutti i fedeli, poi, saranno invitati a ridurre il drammatico divario tra fede e vita, ad assumere atteggiamenti non solo emotivi ma anche fattivi davanti alla croce di Cristo: la testimonianza pubblica del Vangelo deve essere ravvivata.
Quella di venerdì prossimo sarà una Via Crucis particolarmente densa di significato, rappresenterà un possibile punto di svolta per la riflessione sul futuro di Reggio. La città sarà invitata al risveglio: non mancheranno le forti provocazioni. La prima speranza sarà quella di vederle colte, senza che cadano nel silenzio dell'indifferenza.