Capigruppo in Consiglio regionale: Scopelliti cerca di rifugiarsi in Europa
Riceviamo e pubblichiamo una nota dei capigruppo in Consiglio regionale Agazio Loiero, Sandro Principe, Damiano Guagliardi, Pasquale Tripodi sulla candidatura di Giuseppe Scopelliti alle elezioni europee.
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"Dopo tutte le promesse, le illusioni e gli slogan di cambiamenti epocali, propinati in abbondanza nella sua lunghissima campagna elettorale e riconfermati con una continua prosopopea dopo la vittoria, Scopelliti fugge via dalla Calabria e cerca di rifugiarsi in Europa, sempre che il suo neonato partito riesca a raggiungere il quorum e sempre che lui riesca ad essere eletto.
Eppure al momento della condanna aveva ripetutamente annunciato che si sarebbe dimesso perché non accettava di restare alla guida della regione con l’onta di un verdetto così severo (6 anni), in considerazione del fatto che, come più volte ha affermato nel corso di questi giorni, la Calabria non sarebbe stata legittimata agli occhi del Paese. Sembrava un atto d’amore verso il suo territorio e su questo tamburo hanno continuato tutti, da Quagliariello agli altri.
Ora invece scappa, non facciamo fatica ad immaginare dopo grandi conflitti interni al suo partito, documentati peraltro dal tira e molla sulla candidatura delle ultime ore.
In ogni caso, nei prossimi giorni il centrosinistra terrà una conferenza stampa dove entreremo nel dettaglio della filastrocca propinata da Scopellititi, di tutto quello che è stato fatto in questi quattro anni di governo, di tutte le cose promesse e soprattutto delle tante cose che non sono state realizzate, cominciando dallo stato di abbandono in cui versa la sanità per arrivare all’ambiente e al ciclo dei rifiuti, passando per la perdita dei fondi europei, sino alla gestione a dir poco avventurosa del personale, settore nel quale sulla conoscenza e sul merito ha prevalso il solo profilo della fedeltà.
Consapevoli che oggi la situazione della Calabria è infinitamente peggiore rispetto a come l’ha trovata il centrodestra, per offrire un quadro reale e non illusionistico della situazione calabrese."
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