Dilemma Aci-Motorizzazione, per il presidente dell’AC Catanzaro è necessaria divisione delle competenze
La spending review del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intende affrontare la questione ACI- Motorizzazione Civile. Nei giorni scorsi il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani, si è espresso in merito dichiarando: “Abbiamo messo a disposizione del Governo le nostre soluzioni progettuali per una “revisione della spesa” sulla mobilità a vantaggio dei cittadini oltre che dello Stato, puntando sull’incremento dell’efficienza sinergica delle strutture pubbliche e salvaguardando i livelli occupazionali nel pubblico impiego, con un risparmio fino a 30 milioni di euro".
Il presidente dell'Automobile Club Catanzaro, Eugenio Ripepe, ritorna sull’argomento e afferma: “L'ACI è una risorsa per lo Stato e non un costo. Non solo perché è un ente pubblico non economico e come tale non grava sul bilancio statale ma, soprattutto, perché ha un bagaglio di esperienza e professionalità che gli consentono di svolgere funzioni e servizi che altre strutture della Pubblica Amministrazione non riescono ad ottemperare in maniera autonoma”.
“Occorre effettuare una regolamentazione, una volta per tutte, a favore principalmente dell'utente - continua Ripepe -. A mio parere, sarebbe il caso di finirla di sfogliare la margherita ad ogni cambio di Governo e pensare ad una vera e propria separazione delle competenze delle strutture dedicate alla mobilità, possibilmente in sinergia, valorizzandole entrambi e senza penalizzare nessuno. La Motorizzazione, ad esempio, è sempre stata un organo tecnico e ad essa potrebbero rimanere tutte quelle funzioni del tipo collaudi, revisioni delle autovetture, concessioni e rinnovi della patente, scuole guida, ecc. (accentrando tutte le competenze tecniche fino ad oggi attribuite alle Provincie, proprio in vista della sparizione delle stesse). La Motorizzazione potrebbe occuparsi anche dell’accertamento dei requisiti tecnici dei veicoli storici o d’interesse storico, che oggi sono lasciati incomprensibilmente in mano a dei privati, quasi sempre con l’unico scopo di trarre un vantaggio economico. L'ACI, Ente Pubblico non economico che non percepisce fondi pubblici, invece, potrebbe svolgere la funzione amministrativa, strettamente collegata a tutta la storia degli autoveicoli, dalla loro immatricolazione a tutto il resto.”
“E' importante rilanciare il PRA come strumento positivo per la P.A. ed i cittadini – conclude il presidente del AC Catanzaro -. Il Pubblico Registro Automobilistico, infatti, non costa nulla all’Erario e garantisce entrate tributarie alle Provincie ed alle Regioni. Il registro è affidabilissimo e per l'utente è più facile che ci sia un unico strumento disponibile a tutti, un servizio sempre aggiornato in tempo reale, consultabile velocemente, collegato con le Società Assicurative e incrociato con le loro banche dati. Un modo per ovviare a quello che dicono le recenti statistiche che vedono un'alta percentuale di autoveicoli in circolazione sprovvisti di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi (ritenuta obbligatoria); certamente conseguenza della crisi economica che ha colpito tutti i settori, ma in particolare gli automobilisti che da sempre risultano essere quelli più tartassati.”
Speriamo che lo Stato, ora, in modo asettico e imparziale, prenderà la decisione più efficace ed efficiente, più utile e meno costosa per il cittadino-automobilista.