Catanzaro, arrestato imprenditore per estorsione a danno dei dipendenti

Catanzaro Cronaca

Il gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale lametino, su richiesta della Procura della repubblica, nei confronti di un imprenditore già indagato per una presunta estorsione continuata a danno di 12 dipendenti.

L’operazione, (che fa seguito ad analoghe azioni repressive svolte nell’ultimo anno), deriva da attività investigative svolte d’iniziativa dai finanzieri i quali, acquisendo una serie di elementi indiziari circa un illecito sistema retributivo che avrebbe adottato un imprenditore - che opera nel settore dei trasporti - hanno informato la procura della repubblica che a sua volta ha delegato alle stesse fiamme gialle di eseguire delle verifiche specifiche.

Le indagini avrebbero permesso di far luce su un più vasto fenomeno di sfruttamento illecito dei dipendenti che, secondo gli inquirenti, sarebbe satato attuato, nel corso degli anni, "in maniera sistematica" dal destinatario della misura restrittiva.

In particolare, i finanzieri avrebbero scoperto che almeno dal 1998 l’imprenditore avrebbe costretto sistematicamente i dipendenti, con l’implicita prospettiva di licenziamento, ad accettare condizioni di lavoro gravose, come ad esempio a prestare la propria attività per sette/otto ore al giorno nonostante fossero assunti con un contratto part-time e dunque, in realtà, retribuiti per sole quattro o cinque ore giornaliere.

Le indagini, "nonostante la ritrosia di quasi tutte le vittime nel riferire le reali condizioni lavorative per il timore di essere licenziate", dicono i finanzieri, avrebbero consentito di verificare la reale estensione del fenomeno illecito, "risultato tale da - proseguono - rappresentare una sostanziale fonte di arricchimento per l’imprenditore".

Tra l’altro, l’imprenditore indagato, sempre secondo i finanzieri, avrebbe sfruttato i propri dipendenti nell’ambito di un’attività appaltata presso un ente pubblico per il quale eseguiva trasporti in ambito provinciale. Le vittime, infatti, sono tutti lavoratori residenti della provincia di Vibo Valentia e nella zona ionica del catanzarese.