Talarico, segretario generale FP CGIL chiede dimissioni del Dg dell’Asp Mancuso
“In un paese normale se i risultati raggiunti da un manager pubblico sono pari a quelli che emergono dalla stampa in merito alla gestione dell’ASP di Catanzaro, il massimo Dirigente dovrebbe, da solo, trarre le ovvie conclusioni e rassegnare senza ulteriore indugio le dimissioni e se invece mostra la più intollerabile delle facce di bronzo l’organo che l’ha nominato ha il dovere di licenziarlo in tronco senza diritto al TFR”. E’ quanto scrive Bruno Talarico, segretario generale FP CGIL Catanzaro/Lamezia.
“Invece nel nostro paese – continua la nota - e soprattutto nella nostra regione, accumulare 9 milioni di euro di debito e mostrare una disinvoltura nell’utilizzo del denaro pubblico è sinonimo di bravura, del resto cosa ci si può aspettare se alla pari esponenti politici più blasonati e massimi sponsor del prode Direttore Generale annunciano da un mese delle dimissioni che non arrivano mai.
Il DG Mancuso, per anni da grande accademico, sin dall’inizio del suo mandato del suo mandato ci ha deliziato con delle lectio magistralis sulla gestione virtuosa della PA, ci ha poi illuminato con ottime e perfette slides di presentazione dei suoi atti aziendali e delle sue idee sulla performance, sul contenimento delle spese e sui risparmi da raggiungere, elementi che invece, a parere della Regione Calabria, suo datore di lavoro, non pare voglia siano emersi, anzi gli contesta tante incongruenze e mancati risparmi se non addirittura aumenti ingiustificati, tanto è vero che il bilancio d’esercizio 2012 è stato bocciato, a fronte di una previsionale delle stesso anno che doveva essere a pareggio.
Il risultato prodotto è grave, intollerabile ed inaccettabile se oggi lo si lega anche al nuovo atto aziendale di recente presentato, che contiene delle profonde inesattezze ed incongruenze e che sarà oggetto di precise osservazioni di merito da parte del sindacato.
Chiediamo con forza che il DG, previe dimissioni, chiarisca al più presto le contestazioni che gli sono state mosse, chiarimento che va rivolto non solo alla Regione, che per legge glielo ha chiesto, ma anche ai cittadini ed ai lavoratori ai quali, ancora una volta, sono stati chiesti dei sacrifici che oggi appaiono del tutto ingiustificati ed inaccettabili”.