Rossano, rifiuti: problema o fonte di lavoro?
“Rifiuti: problema o fonte di lavoro?” Questo, dunque, il tema di un interessante incontro, organizzato dalla CGIL e dall’Auser della città bizantina, che ha avuto luogo, martedì 29 aprile, nell’ex Delegazione comunale allo Scalo cittadino nei pressi dell’ospedale civile in via Ippocrate. All’incontro, moderato da Andrea Ferrone (CGIL Rossano), hanno preso parte il dott. Ugo Striano (Medico), Flavio Stasi (Comitato per la difesa di Bucita e del territorio), Giuseppe De Lorenzo (CGIL Corigliano), Natale Cavallo (Auser Rossano).
Le conclusioni dell’accesso incontro-dibattito, in cui sono state affrontate diverse tematiche riguardanti i rischi sanitari e le possibili uscite dall’emergenza rifiuti nel rispetto del territorio, sono stati affidati a Giuseppe Guido (CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno), il quale si è soffermato nel ribadire l’impegno costante della Cgil territoriale, facendo sentire la propria voce anche nelle diverse sedi istituzionali dell’intera Regione, in modo tale da trovare una soluzione per quanto riguarda l’emergenza rifiuti.
Negli ultimi mesi, come riportato dalle cronache e dagli inviati di Striscia la Notizia, tonnellate di rifiuti hanno invaso le strade di tutte le città calabresi, creando disagi di ogni genere e mettendo a rischio la salute dei cittadini. Bisogna, dunque, creare un punto d’incontro tra amministratori locali, provinciali e regionale, invitando anche i diversi comitati spontanei e associazioni sindacali, al fine di porre rimedio ad un’emergenza che ha messo in cattiva luce la Calabria, tramite i servizi televisivi andati in onda sui mass-media nazionali, in cui è a rischio la stagione estiva 2014, ormai alle porte, dove tanti turisti sceglieranno, molto probabilemente, altre località del Sud-Italia per le loro vacanze.
La Regione Calabria, in questo momento critico, dovrà mettere in atto una serie di iniziative finalizzate, in primo luogo, a dare una svolta all’annosa vicenda. Tanti gli interventi, nel corso dell’incontro-dibattito promosso dalla Cgil e dall’Auser di Rossano, in cui tutti hanno rimarcato l’importanza di avviare una mirata campagna di sensibilizzazione incentrata sulla raccolta differenziata. Tramite questa, dunque, si può rimarginare il problema.
La produzione di rifiuti è un problema per tutto il pianeta ed è il segnale che il sistema produttivo e gli stessi comportamenti individuali sprecano troppe risorse naturali, "pesando" sul pianeta con un'impronta ecologica eccessiva. Lo sviluppo industriale ha portato al limite lo sfruttamento delle risorse naturali e, se fino a poco tempo fa si pensava che ciò non avrebbe avuto effetti negativi, ora si sa che non è così.
Si è cioè sviluppata la consapevolezza delle conseguenze che questo ha sull'ambiente, della necessità di diminuire i rifiuti e di considerarli non solo uno "scarto," ma qualcosa che può essere rivalorizzato. I rifiuti, come sostengono numerosi studiosi ed esperti in materia, possono essere riutilizzati come risorse. Bisogna, innanzitutto, attuare la raccolta differenziata. Una volta separati, tolta la percentuale che può essere smaltita solo nelle discariche.
I rifiuti organici, poi, permettono di produrre compost o di estrarre biogas, un biocombustibile ottenuto dalle biomasse. Quelli ad alto contenuto energetico (legno ecc.) permettono di ottenere energia nei termovalorizzatori; la plastica, il vetro, il ferro e la carta possono essere, invece, destinati al riciclaggio. Dieci le regole da mettere in atto:
(1) separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non è quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.
(2) raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta,” che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro è previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.
( 3) compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
(4) riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
(5) riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.
(6) riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.
(7) tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti più consapevoli.
(8) recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
(9) centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
(10) azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero va oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta e non solo.
Con l’attuazione delle regole sopra elencate, infine, ci assisterà ad un mondo più pulito salvaguardando, allo stesso tempo, l’ambiente e la salute dei cittadini. Anche la Regione Calabria dovrà adottare questo sistema per evitare ulteriori problemi, in futuro, per quanto riguarda l’emergenza rifiuti.