Ferrara (M5S) sulla questione ambientale ed emergenza rifiuti
"Sulla questione ambientale e sulla gestione calabrese dei rifiuti, Laura Ferrara, candidata al Parlamento europeo per il M5S, manifesta lo sdegno per una situazione inaccettabile". E' quanto scrive Laura ferrara, candidata al Parlamento europea.
“Il degrado ambientale di alcune realtà calabresi - continua la nota - è lo specchio di un altro degrado, quello politico, che ha caratterizzato coalizioni con etichette di centro-destra e centro-sinistra le quali in passato hanno preferito delegare le proprie competenze ad uffici commissariali muniti di poteri straordinari, ma ciò non è servito a risolvere definitivamente le criticità del sistema calabrese di gestione dei rifiuti. Le politiche ambientali e l’applicazione delle norme nel settore dei rifiuti, quasi interamente di derivazione europea, sono un tema attuale in tutta Italia ed in particolare nel meridione, dove le attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti sono state al centro di inchieste parlamentari, giornalistiche e della magistratura. La discarica di Malagrotta, le navi dei veleni affondate nei nostri mari, la Terra dei Fuochi, i rifiuti tossici di Crotone, sono solo alcune delle vicende di una realtà più vasta e complessa, dove la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini viene barbaramente ignorata o barattata in nome di interessi particolari, dove la partecipazione e la consultazione dei cittadini non trovano spazio, dove c’è crisi di fiducia nelle istituzioni ed enorme spreco di risorse pubbliche. La Calabria rappresenta un caso emblematico: 17 anni di gestione emergenziale nel settore dei rifiuti, che di fatto ancora non è finita, e un fiume di denaro speso, oltre un miliardo di euro. Il presidente Scopelliti, dimissionario, noto per la recente vicenda giudiziaria che si è conclusa in primo grado con una sua condanna, si è candidato alle europee. L’11 maggio scadrà la seconda delle ordinanze contingibili ed urgenti che recano la sua firma e che hanno consentito il conferimento in discarica del “tal quale” senza il trattamento previsto dalla normativa di settore. La legge non consente che tali ordinanze, da adottare in casi di estrema necessità ed urgenza, possano essere reiterate per piu' di due volte, salvo in caso di comprovate necessità e se ci sarà l’intesa con il Ministero dell'Ambiente. Eppure l’Unione Europea ha indicato una precisa gerarchia delle operazioni da compiere nel ciclo dei rifiuti, attraverso la direttiva quadro n. 98/2008: riduzione, riuso, riciclo, recupero e solo in ultima istanza lo smaltimento in discarica. Da noi accade l’opposto. I rifiuti che finiscono in discarica aumentano, la differenziata non decolla, e al primo problema con le discariche i rifiuti si ammassano su strade, marciapiedi e nei pressi di edifici pubblici, scuole comprese. Un sistema insostenibile, ormai al collasso. L’Assessorato regionale all’ambiente ha annunciato nei giorni scorsi che anche la gara per il trasporto all’estero dei rifiuti calabresi non è stata aggiudicata e che la discarica di Pianopoli si esaurirà nei mesi estivi. In che situazione ci troveremo quindi, nei prossimi mesi? Perché la Regione non ha mai indicato tempi precisi per giungere alla definitiva soluzione del problema? E’ concepibile che il capo di un’amministrazione che ha agito in modo difforme dalla normativa europea nel settore ambientale ambisca a rappresentare i cittadini nelle istituzioni Europee? Dall’anno scorso abbiamo chiesto all’Unione Europea di prestare maggiori attenzioni al caso “Calabria” e alla sua gestione dei rifiuti, con una nostra petizione, a seguito della quale ci è stato comunicato pochi mesi fa l’ avvio di un’ indagine preliminare da parte della Commissione Europea. Da più anni il M5S si sforza di organizzare eventi e diffondere informazioni sui propri progetti, sull’importanza della differenziata spinta porta a porta, sulla diffusione e adozione delle buone pratiche realizzate con successo altrove, dove con l’educazione, la consapevolezza e la partecipazione dei cittadini, la sinergia tra centri di riciclo e mondo della ricerca universitaria, si sono raggiunti importanti obiettivi di sostenibilità ambientale, di occupazione e di abbattimento di costi dei servizi, obiettivi alla portata di ogni territorio dove c’è la volontà politica di volerli perseguire. Volontà che è stata assente in Calabria, come in altre regioni del meridione. Spero che i cittadini – conclude Laura Ferrara - se ne ricorderanno quando il 25 maggio andranno a votare.”