Peppe Voltarelli chiude la stagione More
La stagione del “More”, nella sua ricca appendice musicale, spegne i suoi riflettori mercoledì 7 maggio (ore 21.30), con l’atteso concerto, nella sala grande del teatro Morelli, di Peppe Voltarelli.
L’artista attore oltre che autore e interprete, fondatore nel 1990 de “Il Parto delle Nuvole Pesanti”, storico gruppo calabro-bolognese, propone il suo nuovo spettacolo “Il monumento”. Tredici canzoni, che chiudono la trilogia sull’identità iniziata nel 2007, con l'esordio da solista “Distratto ma però”, e proseguita con il fortunato “Ultima notte a Mala Strana” (targa Tenco 2010). I legami tra le persone, le fughe, le condivisioni e le separazioni, con il cantato sospeso tra italiano e dialetto calabrese: sono questi gli elementi che guidano lo spettacolo di Voltarelli.
Il bisogno della comunità cantato dall’artista di origini cosentine è laico, di ispirazione socialista, meridionalista, ma critico, amaro e appassionato, nel solco dei grandi maestri del Novecento, da Corrado Alvaro a Saverio Strati.
La parte testuale dello spettacolo è ispirata a “Il Caciocavallo di bronzo”, il primo romanzo di Peppe Voltarelli, edito quest’anno da Stampa Alternativa. Il ‘Caciocavallo di bronzo’ è, appunto, un improbabile monumento da costruire in un paese immaginario. Un romanzo cantato e suonato che, tra le righe delle 19 storie, contiene versi di canzoni che rappresentano la vera punteggiatura del racconto. L'ambientazione è un villaggio popolato da bizzarri personaggi in cerca di riscatto dalle economie locali e dai percorsi ad ostacoli su strade da sempre in costruzione. Il cantautore calabrese traccia in maniera ironica e surreale una mappa non allineata della sua terra.
Il 2014 segna anche l’uscita del terzo album solista di Peppe Voltarelli, a distanza di quattro anni dal fortunato “Ultima notte a Mala Strana”. Dodici nuove canzoni, di cui nove in italiano, due in dialetto e un brano strumentale. Registrato a Firenze e prodotto artisticamente da Finaz della ‘Bandabardò’, rappresenta la chiusura ideale di una trilogia iniziata nel 2007 con “Distratto ma però”, un percorso col quale l’artista calabrese ha approfondito la sua ricerca tra canzone d’autore e radici. L’album vanta collaborazioni prestigiose, tra cui Otello Profazio, Riccardo Tesi e Mauro Durante del ‘Canzoniere Grecanico Salentino’, oltre a un cameo del cantautore argentino Kevin Johansen.