Cisal: Vibo, comune in dissesto ma il sindaco assegna le posizioni organizzative
"Nicola D’Agostino ha avviato la sua campagna elettorale per la ripresentazione della sua candidatura alla guida della giunta comunale di Palazzo “Luigi Razza”?". E' quanto si legge in una nota della Cisal.
"A giudicare dai comportamenti messi in campo di recente - continua la nota - sembrerebbe proprio di sì.
Sorretto da un pizzico di coraggio che per la verità non gli è mai venuto meno, ancora una volta palesemente indifferente di fronte alle disastrosa condizione dell’Ente, infischiandosene del conclamato parere dei sindacati e dalla Rsu aziendale sul problema “posizioni organizzative”, continua ad esercitare la sua funzione proponendo provvedimenti impopolari e che non possono non suscitare le reazioni di chi in un verso o nell’altro vive i disagi dell’attuale momento critico.
In spregio agli effetti della spending review ed al certificato di dissesto finanziario del Comune e dall’autorevolezza che gli compete per la sua funzione ha individuato otto posizioni organizzative e “premiato” con una determina affidata al dirigente del personale, Adriana Teti, i dipendenti che a suo avviso ne avrebbero avuto diritto.
Ottomila euro lordi all’anno per tutti e qualcosa in più per una ottava dirigente, con i soldi prelevati dal Fondo per le posizioni organizzative : questi i benefici per i “fortunati” dirigenti e questa la notizia per il resto dei dipendenti che mensilmente, come noto, rischiano lo stipendio.
Il premio, visti i tempi magri che corrono, è di quelli che mettono l’acqualina in bocca.
Ma c’è chi avverte tanta rabbia al cospetto di una iniziativa che non può non suscitare rabbia e malcontento.
Qualcuno, appresa la notizia, tra i corridoi di Palazzo “Luigi Razza”, stamane, commentava che neanche in tempi d’oro sarebbe stato possibile procedere ad un provvedimento del genere.
Ma evidentemente per il sindaco Nicola D’Agostino non è il caso di disperarsi perché anche di fronte ad una forte crisi economica, come è questa che attraversiamo, diventa possibile pensare di accontentare la classe dirigente che sovrintende ai servizi comunali.
Chi non può essere d’accordo con le scelte di Nicola D’Agostino e l’intera opinione pubblica che non può che condannare l’iniziativa del sindaco di una città che vive il dramma del dissesto, del disservizio e dei disagi e delle difficoltà che sono davanti, quotidianamente, agli occhi di tutti.
Una città che soffre per la erogazione di acqua non potabile, per la deprecabile igiene ambientale, per l’inaccettabile condizione dell’arredo urbano dove in assenza del sistema di raccolta differenziata la fanno da padrona montagne di immondizie.
Tutte difficoltà causate da un cattivo modello di gestione dei servizi che manda giornalmente in tilt il modo di sopportazione della gente che spesso appare scoraggiata e rassegnata".