Mosorrofa: svolto l’incontro - dibattito “Dalla Parte Giusta”
Si è svolto all’insegna della partecipazione l’incontro - dibattito “Dalla Parte Giusta”, finalizzato alla diffusione di una cultura del rispetto della legalità e di lotta alla criminalità organizzata e alle mafie in genere.
L’evento, organizzato dall’associazione Attivamente, da Libera e dall’istituto comprensivo “S. Sperato - Cardeto” - informa una nota - si è tenuto lo scorso 3 maggio presso i locali della scuola secondaria di primo grado “G. Verga” di Mosorrofa e ha registrato la partecipazione dei ragazzi delle scuole dell’istituto comprensivo, dei loro genitori, dei rappresentanti delle associazioni del territorio e di molti cittadini che hanno deciso di partecipare spontaneamente all’incontro.
Il dibattito, moderato da Angelo Suraci per l’associazione Attivamente, dopo i saluti del sacerdote della parrocchia di Mosorrofa, Don Mimmo Labella, e della dott..ssa Maria Morabito in rappresentanza dell’istituto comprensivo, ha registrato gli interventi dei referenti provinciali e regionali di Libera, rispettivamente Francesco Spanò e Mimmo Nasone, che hanno spiegato ai presenti cos’è Libera e quale sia l’importanza di opporsi ogni giorno con forza ad ogni forma di mafia.
Particolarmente toccante, poi, è stato l’intervento della signora Stefania Gurnari, del gruppo Libera Memoria, con la sua commovente testimonianza degli eventi drammatici che hanno portato nel giugno del 2008, nel corso di un agguato, al ferimento del figlio Antonino Laganà che all’epoca aveva solo quattro anni.
Al termine del dibattito, infine, nelle vicinanze della scuola è stato piantato un alberello d’ulivo e posta vicino ad esso una targa commemorativa dell’evento, a simbolo della vicinanza a tutte le vittime della violenza mafiosa e dell’impegno contro ogni forma di mafia.
Fin qui la cronaca di un incontro di grande significato durante il quale grandi e piccoli si sono accomunati nell’attenzione ad un problema ormai diventato insopportabile per la nostra terra.
La scelta di destinare in particolare la manifestazione ai ragazzi delle scuole, che hanno assistito con encomiabile attenzione e partecipazione al dibattito, è sintomo della volontà che le cose inizino a cambiare nella quotidianità, a casa, per le strade, a scuola. Laddove ogni giorno si rende necessaria la consapevolezza di cosa sia la mafia e il rifiuto della stessa. Ed è attraverso le giovani generazioni che si può contribuire al sogno che la nostra terra un giorno possa davvero essere libera da quella cultura e da quella mentalità che per troppo tempo l’hanno oppressa.
Tale speranza deve essere alimentata quotidianamente attraverso quella sinergia di “forze” che è stata dimostrata in quest’occasione e che può realmente incidere sull’opinione, sulle idee e sulle scelte di ognuno tanto da cominciare a disegnare assieme quel cammino che ci porti ad andare, a stare, a vivere liberamente dalla parte giusta.