Cisal: Provincia di Vibo, la sfiducia e l’esasperazione dei dipendenti è nei fatti
“E’ un’ultima e abile presa in giro che farà la fine di tutte quelle iniziative nate per tamponare la disperazione dei lavoratori e di quanti in un certo senso subiscono l’inconcludenza dello Stato”.
E’ il commento afflitto ma eloquente di un lavoratore della Provincia che non crede, e lo afferma visibilmente, alla novità Bocci sul futuro dell’Ente di Palazzo ex Enel.
"E’ sempre più irto di difficoltà - si legge in una nota della Cisal -l’avvenire dei dipendenti e dei creditori della Provincia. Nessuno vuol farsene una ragione ma la realtà è quella di sempre e non prospetta risvolti positivi.
L’incapacità del commissario straordinario Mario Ciclosi di traghettare l’Ente dall’odierna e straordinaria emergenza economico organizzativa alla sua estinzione definitiva non trova aiuto e sostegno neanche dal Governo centrale che allarga le braccia e promette “massima attenzione” di fronte all’appello del deputato vibonese del Pd, Bruno Censore che in una urgente interpellanza ha invitato il Ministero dell’Interno a produrre “interventi straordinari e modifiche di tipo legislativo” per fronteggiare adeguatamente la gravissima crisi che investe e travolge la Provincia di Vibo Valentia.
L’incapacità di Mario Ciclosi non ha mai trovato aiuto nella classe politica vibonese quasi a lasciar capire che la grave situazione finanziaria della Provincia riguarda solo i dipendenti ed i creditori e che non ha portato da nessuna parte anche il non riuscito tentativo delle parti sociali di convincere il Commissario straordinario che il sistema messo in piedi ormai da anni per tentare di raddrizzare la situazione per sperare in un possibile equilibrio resta una sempre più lontana chimera.
Ne basta il solo, fermo e straordinario impegno del Prefetto Giovanni Bruno che ha dimostrato di avere in cima ai propri pensieri la vicenda che segue con encomiabile attenzione.
Quel che stupisce, comunque, è che la escalation degenerativa del metodo Ciclosi è andata sempre più aggravandosi e sempre sotto l’occhio di chi notando il forte declino non ha mai pensato di intervenire arrestando la disastrosa macchina operativa che ha condotto alla disperata condizione odierna.
Perché non v’è dubbio che l’orizzonte è sempre più buio e la speranza che torni il sereno tra i dipendenti e le imprese che accreditano si allunga sempre di più.
Le pressioni esercitate da Bruno Censore e colleghi, per i più scettici, e non sono pochi, potrà valere, forse, soltanto a innescare nel sistema governativo anche “un problema Vibo Valentia” ma senza andare oltre.
A confermarne la convinzione lo stesso parlamentare che giudica una debole soddisfazione l’apertura del Governo ma anche una convinta riflessione dello stesso Sottosegretario all’Interno, Giampiero Bocci , secondo cui “alla luce di questa complessa situazione l’adozione di misure straordinarie per la Provincia di Vibo Valentia richiede apposite modifiche legislative che prevedono adeguate coperture finanziarie.
Questo vuol dire che non basta che il Governo abbia assicurato l’impegno per individuare specifiche fonti di finanziamento a carattere straordinario o attraverso la modifica dei criteri di riparto del Fondo nazionale di riequilibrio.
Siamo di fronte ad un insopportabile palliativo di responsabilità con protagonisti sempre Mario Ciclosi e chi ha il compito di aiutare il sistema Provincia di Vibo Valentia a non morire anticipatamente.
Ecco perché cresce ogni giorno di più l’ avvilente senso di disperazione di chi, per fede, se volete, spera, anche se con scarsa convinzione, in una resurrezione".