Coldiretti, Molinaro: sempre di più rafforzare l’alleanza con la Chiesa
“Nei solchi della storia”. Con questa significativa affermazione don Paolo Bonetti, Consigliere Ecclesiastico nazionale della Coldiretti, ha esordito nel corso dell’incontro promosso dalla Coldiretti Calabria sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Il contributo, la testimonianza e l’impegno della Coldiretti” che si è svolto a Lamezia Terme.
Don Paolo, nel ripercorrere le tappe fondamentali della Coldiretti ancorate alla Dottrina Sociale, le ha incorniciate in una nuova e rinnovata alleanza tra l’agricoltura e la società che, nella lettura dei tempi nuovi, porta la Coldiretti ad utilizzare strumenti nuovi per consolidare l’alleanza tra impresa agricola ed agroalimentare e società, con una accentuazione di forza sociale attenta all’innovazione e alla formazione.
“La Dottrina Sociale della Chiesa – ha continuato – intercetta le persone e quindi è necessaria per unire interessi e valori ma anche campagna e città, avendo come filo conduttore l’etica che è segno distintivo e che è amica della persona ma anche dell’agricoltura”.
Ha apprezzato l’azione della Coldiretti Calabria, impegnata in un percorso di partecipazione e condivisione; “essa è concreta e capace di trasmettere anche un sogno ad una regione che deve guardare con orgoglio al suo essere territorio vocato all’agricoltura”.
Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria nel ripercorrere i temi della mobilitazione del 29 aprile u.s. per una Calabria bella, che piace e vince, riconoscendone l’importanza, ha richiamato la necessità di rafforzare con gesti concreti l’alleanza con la Chiesa, poiché oggi più che mai occorre fare delle scelte che richiedono coraggio e farle in un confronto continuo permette di avere una visione chiara per affrontare questioni economiche e sociali a cui siamo quotidianamente chiamati a fare fronte.
La Dottrina Sociale traduce concetti molto cari a noi quali: cooperazione, solidarietà, economia sociale di mercato, sostenibilità, sussidiarietà, bene comune che noi cerchiamo di tradurre in azione e fatti.
Mons. Domenico Graziani, presente in quanto Vescovo delegato dalla Conferenza Episcopale Calabra per i Problemi Sociali e del lavoro, “reagendo a caldo” sulle sollecitazioni ha vergato la sua relazione con il riconoscimento che pur davanti a problemi stringenti “oggi si sta volando alto”.
E raccogliendo la “quasi sfida”, ha insistito sulla necessità di abbandonare un assistenzialismo becero, che ha portato a somme ingiustizie. Ha richiamato il senso di responsabilità portato avanti da Coldiretti affermando che “questa pratica produce frutto perché se si prende l’iniziativa con fiducia e si riesce ad essere fecondi si è buoni seminatori”.
Anche da socio onorario di Coldiretti, ha parlato della sua dimensione esperienziale di vescovo- animatore di impresa che ha seguito passo passo, l’utilizzo dei terreni di proprietà della chiesa e la nascita dell’impresa “Terzeria” che produce riso nella “sibaritide” ed è oggi una splendida realtà. Raccogliendo l’invito della coldiretti e richiamandola a vivere la sua natura di anche associazione ecclesiale ha raccomandato di essere cristiani che sperano “perché chi non spera è triste”.
Non sottraendosi – mons. Graziani – ha auspicato spazi di comunione, di fiducia e di speranza che sono le risposte che tutti insieme e Coldiretti in primis dobbiamo dare ai predatori e faccendieri che non mancano, sconfiggendo la logica della finanziarizzazione eccessiva dell’economia che schiaccia l’economia reale, che invece, come è l’agricoltura, è l’insieme delle ricchezze, economiche, umane ed anche spirituali che vengono prodotte attraverso l’attività d’impresa.