Malacari: “Decreto legge 66/2014: ancora tagli lineari per le Province”

Crotone Attualità

“Il tema è noto: secondo il Governo le coperture per il bonus di 80 euro previsto dal d.l. 66/2014 ci sono; per molti analisti economici e finanziari no, o, nella migliore delle ipotesi, sono molto ballerine (vedi la relazione dei tecnici del Senato). Alcune, possiamo aggiungere, per quanto condivisibili, sono meramente simboliche: ci riferiamo, in particolare, al taglio agli stipendi dei manager pubblici, dal quale il governo spera di ricavare 240 milioni di euro, ovvero il 2,4 % dei 10 miliardi necessari per rendere strutturale il bonus.” E' quanto si legge in una nota di Vincenzo Malacari Coordinatore Rsu Provincia di Crotone.

“Il grosso dei risparmi, tuttavia, - continua la nota - dovrebbe derivare da altro, ovvero da un taglio di ben 2,1 miliardi nel 2014 sulle spese per acquisizioni di beni e servizi : 700 milioni per gli enti locali, dei quali 360 per i comuni e 340 per le province Sulla maggior parte dei media è apparsa la notizia secondo la quale si tratterebbe di un taglio alle sole spese per “servizi intermedi”, cioè beni e servizi che gli enti utilizzano per il proprio funzionamento. E il legislatore ritiene possibile conseguire tale risultato col taglio del 5% del costo dei contratti in essere.

In realtà, il 5% di taglio ai contratti non basterà per nulla. Anche se le province, ad esempio, potessero ridurre di tale aliquota tutti gli importi contrattuali, la loro spesa per servizi è di 3,3 miliardi: 340 milioni di tagli, quindi, rappresenta più del 10% di tale aggregato. E’ evidente che i tagli aggrediranno moltissime altre voci della spesa corrente, comprese le prestazioni rivolte anche a beneficio dei cittadini (ricordiamoci che le province si occupano della manutenzione di oltre 8000 km di strade e di 5000 edifici scolastici) Per i comuni,invece, i 360 milioni richiesti sono poco meno di un quarto del 5% del totale della spesa per beni e servizi, che ammonta a circa 28 miliardi.

C’è, però, una grande differenza. I comuni potrebbero, e verosimilmente lo faranno, aumentare al massimo le aliquote di Tasi e Iuc. Le province, invece, non hanno alcun margine di intervento sulle entrate. Non solo, per le sole province è altresì previsto, per il 2014, un ulteriore taglio lineare di 100 milioni ai costi della politica. Il taglio, anche qui, è maggior dei costi effettivamente sostenuti. Infatti, per indennità e gettoni ad assessori e consiglieri , nel 2013 le province hanno speso 79 milioni. -Prosegue la nota - Considerando poi, che per effetto della manovra Monti (che aveva previsto il taglio alle indennità), il rinnovo dei consigli provinciali avrebbe comportato una spesa annua di circa 35 milioni di euro per gli amministratori, allora si capisce bene che non si tratta di un risparmio, ma di un taglio di altri 65 milioni in più.

Stante cosi le cose, se verranno confermati i 440 milioni di tagli alle province (già provate dalla riduzione di 1,2 miliardi di euro ai trasferimenti stabiliti dalle manovre precedenti) non solo si rischia la paralisi nei servizi ai cittadini, ma anche di lasciare in tutto il paese enti vicini al dissesto finanziario. Ultima osservazione: Il Dl 66/2014 , al comma 4 dell’art 47, prevede che in caso di mancato versamento del contributo corrispondente alla riduzione di spesa determinata per la Provincia (cosa alquanto probabile), entro il mese di luglio, sulla base dei dati comunicati dal Ministero dell’interno, l’Agenzia delle Entrate provvede al recupero delle somme nei confronti delle province e delle città metropolitane interessate, a valere sui versamenti dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, riscossa tramite modello F24, all’atto del riversamento del relativo gettito alle province medesime. In altri termini, - conclude Malacari - questo significa che i cittadini continueranno a pagare le tasse automobilistiche alle province, che si trasformeranno in esattori per conto dello Stato, senza trattenere sul territorio risorse che, finora, erano destinate alla manutenzione delle strade e scuole di competenza provinciale, venendo le stesse dirottate a copertura del bonus di 80 euro.”