Traffico d’armi tra Svizzera e Calabria, tre persone indagate

Vibo Valentia Cronaca

Il sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Alessandro Pesce ha chiuso le indagini su un traffico di armi fra la Svizzera ed il Vibonese portato alla luce da un'inchiesta trasferita a Vibo dai pm della Dda di Catanzaro Marisa Manzini e Giampaolo Boninsegna.

Associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi è infatti l'accusa contestata a Lino Miotti, 40 anni, di Nicotera Marina, genero del boss Francesco Mancuso di Limbadi, quest'ultimo detenuto per una condanna definitiva per associazione mafiosa; Antonio Rugolo, 43 anni, di Nicotera; Salvatore Candoloro, 71 anni, di Monsoreto di Dinami (Vv). Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero avuto il compito di procacciare gli acquirenti delle armi e di mantenere poi i contatti con gli stessi acquirenti, consegnando infine micidiali armi da fuoco, fra cui una mitraglietta di marza "Uzi", reperite in Svizzera e trasferite nel Vibonese.

L'indagine è stata condotta dai carabinieri del Nucleo operativo di Vibo, che si è avvalsa di pedinamenti ed intercettazioni ambientali e telefoniche, è partita grazie alle dichiarazioni del testimone di giustizia vibonese, ed ex imprenditore, Giuseppe Scriva. (AGI)