Bimbo ucciso e bruciato: madre vuole incontrare il papa
Antonia Iannicelli, la mamma del piccolo Cocò (il bambino di 3 anni di Cassano, ucciso e bruciato insieme al nonno e ad una donna marocchina) ha espresso il desiderio di poter incontrare, insieme al marito, Nicola Campolongo, detenuto a Castrovillari, e le loro due bambine, in occasione della sua visita a Cassano, Papa Francesco "per abbracciarlo e ringraziarlo per quello che ha detto e fatto domenica 26 gennaio, durante l'Angelus in Piazza San Pietro".
Lo rende noto Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, dopo aver ricevuto ieri sera la telefonata della donna Corbelli, che da oltre un anno e mezzo continua ininterrottamente ad aiutare la famiglia del piccolo Coco' ( che il 22 dicembre 2012 era riuscito anche a far scarcerare, insieme alla sua mamma; entrambi erano detenuti da 40 giorni nel carcere di Castrovillari), ricorda che i genitori del bambino ucciso avevano manifestato e scritto questo loro desiderio in una lettera indirizzata al Santo Padre, che avevano consegnato al leader di Diritti Civili il 28 gennaio, quando era andato a trovarli in carcere, a Castrovillari.
Anche il leader di Diritti Civili rivolge oggi un appello a Papa Francesco: "Santità esaudisca questo desiderio, incontri questi genitori e porti un fiore sulla tomba di Cocò, nel cimitero di Cassano. La mamma del piccolo Cocò desidera fortemente questo incontro con il Papa, afferma Corbelli. Così come anche il marito, Nicola Campolongo, che dovrebbe incontrare il Pontefice durante la sua visita al carcere. Anche le due sorelline del piccolo Cocò vogliono abbracciare e dare un bacio al Santo Padre". (AGI)