Lettera aperta dell’Associazione Ferrovie in Calabria

Calabria Attualità

”Vorrei segnalare ai lettori della testata, a nome dell’Associazione Ferrovie in Calabria, l’ennesimo, inaccettabile attentato al diritto alla mobilità, che sta per essere perpetrato ai danni dei cittadini calabresi, ed in particolare a quelli della fascia Jonica.

Da mesi si discute di Piano Regionale dei Trasporti, riorganizzazione dei servizi ferroviari, eliminazione delle sovrapposizioni tra gomma e ferro. Tanti bellissimi propositi firmati "Regione Calabria". E’ questo l’incipit della lettera aperta di Roberto Galati - Associazione Ferrovie in Calabria.

”Si tratta – continua la nota - si segnali promettenti, dopo anni di totale disinteresse verso il settore del TPL (principalmente su ferro) che pur in un contesto di immancabili tagli finanziari al comparto, avrebbero però alleviato gli annosi disagi ai pendolari calabresi. Del resto, sarebbe bastato poco: proprio nell'ambito del trasporto ferroviario regionale di Trenitalia, che come ricordiamo viene finanziato ed a grandi linee pianificato dalla Regione Calabria, sarebbe bastato riorganizzare in modo più funzionale i servizi, anche riducendo le frequenze dei treni, in modo tale, però, da garantire coincidenze oggi inesistenti. In un contesto di crisi finanziaria, infatti, riteniamo sia "accettabile" ridurre in modo omogeneo le corse, ma allo stesso tempo crediamo sia necessario impegnarsi nel realizzare una rete interconnessa tra i vari collegamenti, per lo meno su rotaia, in modo da ridurre al minimo le difficoltà di spostamento all'interno della regione.

A quanto pare, però, ancora una volta non sarà così: un taglio immediato di circa 10 milioni di Euro (15 rispetto al Contratto di Servizio stipulato nel 2011), previsto nella delibera regionale 124 del 08/04/2014 , verrà distribuito sui servizi di tutta la Regione, abbattendo - secondo voci circolanti negli ambienti ferroviari - completamente il servizio sulla fondamentale linea Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale, classificata ormai come tratta "a scarso traffico". In pratica, il rischio è quello di tornare all'autosostituzione dei treni, proprio come nel periodo di interruzione della ferrovia tra il novembre 2011 e l'aprile 2013, a seguito del crollo di un ponte tra Marcellinara e Feroleto Antico. Risultato? Ancora più disagi per la martoriata popolazione della fascia jonica, che già da anni non può raggiungere in modo diretto, in treno, Lamezia Terme Centrale, avendo "spezzato" i collegamenti Regionali provenienti dalla Jonica sud (Reggio Calabria/Locri/Roccella Jonica) e da Crotone/Sibari, a Catanzaro Lido. Ovviamente, l'assenza di coincidenze degne di tal nome, ha fatto il resto. In molti casi, come ribadiamo da tempo, a causa di attese superiori all'ora, il viaggio verso Lamezia Terme è divenuto ormai un vero e proprio calvario. Come se non bastasse, al danno si unisce la beffa, con coincidenze tra i treni "jonici" e quelli da/per Lamezia Terme, che saltano per pochi minuti. In tal modo, l'utenza è stata completamente scoraggiata, e come se non bastasse, sono stati provocati gravissimi danni al turismo del versante Jonico, che aveva già subito un notevole tracollo dopo la soppressione dei treni a lunga percorrenza negli scorsi anni. I numeri parlano chiaro: in aereo da Milano a Lamezia Terme, si impiega circa un'ora e trenta minuti: per proseguire da Lamezia a Terme a Soverato, per fare un esempio, si arrivano anche ad impiegare tre ore, (quattro per Locri e Siderno!), a patto che si trovi immediatamente un collegamento per raggiungere la stazione dall'aeroporto e un treno in partenza da Lamezia, tra l'altro con disagevole cambio a Catanzaro Lido, specie per i turisti che viaggiano con molti bagagli, bambini o persone anziane al seguito. Ben tre ore per percorrere circa 60 km, e non va sicuramente meglio per chi deve proseguire verso il crotonese! Se poi consideriamo anche che, al giorno d'oggi, le vacanze sono sempre più "toccata e fuga", è chiaro che impiegare giornate intere soltanto per raggiungere una meta all'interno della stessa Calabria, fa perdere gran parte dell'attrattività a quei territori jonici, che per decenni sono stati il fiore all'occhiello del nostro turismo regionale.

Ferrovie in Calabria non ci sta: più volte da parte della nostra Associazione è stato proposto il ripristino di alcuni collegamenti diretti dalla Jonica a Lamezia Terme Centrale, anche a costo di una leggera diminuzione dell'offerta complessiva, in modo da avere coincidenze degne di questo nome con i treni a lunga percorrenza che servono il versante tirrenico calabrese. In particolare, abbiamo fatto notare che il tempo perduto durante il cambio banco (da 7 a 10 minuti) a Catanzaro Lido per quei treni che dalla Jonica Sud andrebbero a proseguire per Lamezia Terme Centrale verrebbe totalmente recuperato con la minima riduzione delle tracce orarie nel tratto Monasterace - Catanzaro Lido (tempi di percorrenza spesso allargati di quasi 10 minuti), e nel tratto Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale e viceversa, dove anche in questo caso si potrebbe ridurre la percorrenza di circa cinque minuti. Per chi non fosse a conoscenza delle motivazioni legate a tali certosini calcoli dei tempi, ricordiamo che i treni Regionali vengono finanziati dal committente (e cioè la Regione Calabria) in base ad una tariffa oraria, e quindi a tempo, che prevede un costo minimo di circa 518€/ora per un treno con massimo 150 posti a sedere. In pratica, un treno effettuato con una doppia di automotrici ALn668 (136 posti) o un Minuetto (146 posti), costerebbe alla Regione 518€ per ogni ora di percorrenza del convoglio, calcolata dall'orario ufficiale di partenza all'orario ufficiale di arrivo. Un esempio: per tre coppie di treni Regionali tra Reggio Calabria Centrale - Roccella Jonica e Lamezia Terme Centrale e viceversa, considerando che a Catanzaro Lido sono necessari circa 10 minuti per invertire la marcia del convoglio e proseguire verso Lamezia Terme o verso Roccella / Reggio Calabria, quotidianamente la Regione Calabria spenderebbe esattamente 518€ in più al giorno, rispetto al normale contratto di servizio con Trenitalia (10 minuti di cambio banco moltiplicati per 6 treni, cioè tre andate e tre ritorni). Non spenderebbe ovviamente nulla di più, poichè il nostro programma d'orario prevede il mantenimento dell'attuale numero di treni (o al più anche ridotto!) sia sulla linea Jonica che sulla Catanzaro Lido - Lamezia Terme, che andrebbe però rimodulata, in modo da far coincidere i collegamenti trasversali con quelli provenienti dalla Jonica Sud. Il maggiore costo, perciò, proverrebbe soltanto dai 60 minuti totali (10 per treno) di cambio banco, a Catanzaro Lido. Come abbiamo però scritto qualche rigo più in alto, questi 60 minuti verrebbero nel complesso recuperati, attraverso la riduzione delle tracce orarie dei treni tra Monasterace e Lamezia e vv, non comportando pertanto alcun aggravio di costi alla nostra 'povera' Regione Calabria.

In seguito pubblicheremo un post specifico, con all'interno le nostre proposte descritte in dettaglio.

Questa volta vogliamo "solo" esprimere tutto il nostro sdegno per un provvedimento che se si realizzasse proprio durante il periodo estivo, provocherebbe una definitiva ecatombe del turismo jonico. Non tornerebbero più, probabilmente, neppure molti emigranti, se non quelli che normalmente raggiungono i loro territori d'origine in auto, con notevoli spese per il carburante, per le autostrade, eccetera.

Inoltre, premettendo che Ferrovie in Calabria non vuole certamente accusare ingiustificatamente nessuno, riteniamo sia giusto sottolineare che, se venissero confermate alcune voci che prevedono l'affidamento del collegamento Roccella - Soverato - Lamezia Terme ad autolinee private, noi non rimarremo certamente in silenzio di fronte ad una simile scelta regionale. Non rimarremo in silenzio sia perchè un provvedimento del genere andrebbe a contrastare in modo evidente con il progetto di eliminazione delle sovrapposizioni gomma/ferro (riportato nelle linee guida del Piano Regionale dei Trasporti, e non nel libro dei sogni di Ferrovie in Calabria!), e sia per principio. Già, proprio per principio. Quel principio che chiede giustizia, dal momento che le tariffe dei trasporti regionali vengono costantemente aumentate e i servizi ridotti in nome del recupero di qualche 'spicciolo' per poter mantenere in piedi il sistema di trasporto regionale per il quale sembrano mancare sempre le risorse, mentre inspiegabilmente i servizi automobilistici privati proliferano in ogni dove! Ricordiamo che il servizio tra Soverato e Catanzaro Lido prevede nei giorni lavorativi 10 coppie di treni, mentre ben 12 bus privati collegano Soverato a Catanzaro soltanto tra le 6.30 e le 7.35!! (Una media di un bus ogni 5 minuti! Da fare invidia a qualsiasi capitale europea!!). Per non parlare degli assurdi collegamenti (peraltro vuoti) con origine e destinazione improbabili, dei quali ci si domanda il perché della loro esistenza, o di quelli che, nonostante corrano lungo la ferrovia, riescono persino a viaggiare vuoti! (Succede a diversi collegamenti che dal Crotonese raggiungono il Catanzarese, ad esempio...).

Ma mentre per i collegamenti 'improbabili', proprio in virtù dell'impossibilità di mantenere collegamenti per alcuni piccoli centri dell'entroterra a 'mercato', può essere giustificato il finanziamento regionale al fine di scongiurare il certo isolamento trasportistico, di certo la cosa non può passare inosservata sulla jonica, dove l'offerta (e di conseguenza la domanda) viene costantemente, deliberatamente (in tutti i sensi, è proprio il caso di dirlo!), dirottata sulla gomma.. peraltro privata!

Privati che per di più spesso arrotondano le tariffe a loro vantaggio, non rispettando le indicazioni regionali (come fanno invece le aziende 'pubbliche' Trenitalia e Ferrovie della Calabria), e che non solo non vengono 'puniti' dalla Regione, consapevole delle inadempienze, ma vengono persino 'premiati' con il possibile affidamento di nuovi servizi, ovviamente in sovrapposizione ai servizi ferroviari!

A questo punto – conclude la lettera - almeno, ci piacerebbe che questi servizi venissero effettuati quanto meno a mercato dalle aziende, piuttosto che sovvenzionati dalla stessa Regione, che in questo modo recupererebbe diversi milioni all'anno e che mentre piange da un lato per la mancanza di fondi e proclama il taglio alle sovrapposizioni gomma-ferro, dall'altro continua a finanziare nuovi collegamenti su gomma in sovrapposizione al ferro... misteriosi disturbi bipolari del Settore Trasporti della nostra Regione!

Preferiamo non aggiungere altro, se non che metà della attuale Catanzaro Lido - Lamezia è stata inaugurata da meno di 6 anni, ovviamente non senza relativi scandali...”