Dieci pullman per lo sciopero nazionale dei call center
Saranno dieci i pullman che partiranno dalla Calabria per giungere a Roma il 4 giugno per il grande sciopero del settore call center. Tutto pronto per la Slc Cgil guidata da Daniele Carchidi che martedì ha definito le direttive nell’attivo dei quadri e delegati del settore alla presenza del segretario generale nazionale Massimo Cestaro e il segretario generale confederale regionale Michele Gravano.
All’incontro di martedì lavoratrici e lavoratori di Abramo CC, Infocontact, System House, Visiant, Call&Call, Almaviva, Planet Group, hanno espresso le preoccupazioni sulla tenuta del settore in Calabria, sottolineando quale sia il contributo che i call center danno in Calabria in termini di salario nell’intera regione. Sono circa 15 mila gli addetti del settore in Calabria, e lo sciopero del 4 giugno con la grande manifestazione nazionale rappresenta l’apice di una serie di iniziative di protesta svolte territorialmente per regolamentare il settore, eliminando il sistema delle “gare al massimo ribasso” ed il fenomeno delle delocalizzazioni all’estero.
Dalla Calabria partiranno 10 pullman alla volta della capitale, da Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Cosenza e Lamezia centinaia di lavoratrici e lavoratori si mobiliteranno per sfilare nel corteo previsto tra le vie della capitale con comizio conclusivo in Piazza SS. Apostoli. Per info e prenotazioni basterà rivolgersi alle strutture territoriali della SLC ed alle RSU/RSA delle rispettive aziende.
Nelle conclusioni dell’iniziativa, il segretario generale nazionale SLC CGIL Massimo Cestaro ha voluto ribadire la necessità di intervenire in maniera tempestiva sulla questione call center prestando attenzione al meridione che rischia un’emorragia di perdita di lavoro. “Nella vertenza avviata col governo la manifestazione del prossimo 4 giugno è un appuntamento strategico che non possiamo permetterci di fallire, ma non può essere la fine della mobilitazione. Non escludiamo di rilanciare ulteriori iniziative a livello territoriale nel proseguo della vertenza.”