Intercettazioni, Napoli: in Calabria non c’è bisogno della “legge bavaglio”
L'Onorevole Angela Napoli ha dichiarato riguardo le intercettazioni che "in Calabria non è necessario attendere l'approvazione della c.d. "legge bavaglio", giacché 'ndrangheta, massoneria deviata e poteri forti dettano legge, che puntualmente viene applicata! Magistrati, giornalisti, politici minacciati! E chi di questi tocca "i fili", è destinato, per un verso o per un altro, a cambiare "rotta" o ad abbandonare il "campo". Magistrati, politici e Commissione parlamentare antimafia, fin da prima delle ultime elezioni regionali, hanno detto che la 'ndrangheta è solita votare e far votare; di fatto l'organizzazione criminale ha votato e fatto votare ed ha eletto i suoi rappresentanti in Calabria, in Lombardia, in Liguria ed ha chiesto consensi persino all'estero. Le varie inchieste e le ordinanze di custodia cautelare rivolte ad uomini della 'ndrangheta, suggellano tutto ciò. E, personalmente , non ho mai ritenuto scandaloso che i cittadini venissero messi a conoscenza dei nomi dei responsabili, pur con il rispetto delle dovute garanzie. In Calabria, per quanto encomiabili i risultati fin qui conseguiti, non appare più sufficiente continuare ad abbattere la sola area nera della 'ndrangheta, occorre iniziare ad incidere sull'area grigia e punire coloro che concretamente si avvalgono del consenso elettorale mafioso. D'altra parte più volte la Magistratura calabrese ha evidenziato l'esistenza di filoni d'indagine in atto che investono l'area mafia - politica. A quando l'abbattimento di questa cappa sotto la quale tutto è consentito?