‘Ndrangheta: Gratteri, “errore pubblicizzare minacce di Riina”
"È stato un errore pubblicizzare le minacce di Toto' Riina". Lo ha detto il procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, intervenuto alla tavola rotonda dal tema "Il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione tra presente e futuro", organizzato dalle Università "Mediterranea" e "Dante Alighieri" di Reggio Calabria nell'ambito del master universitario per amministratori dei beni confiscati. "Per il solo fatto di non avere scelto di collaborare con la giustizia - ha spiegato Gratteri - Toto' Riina è visto come una persona credibile all'interno della mafia, quindi un suo 'desideratà è da accogliere senz'altro, per questo - ha concluso Gratteri - è stato un errore rendere pubbliche le sue minacce".
Gratteri polemicamente ha aggiunto: "Qui si viene a fare le passerelle, l'ultima quella del ministro Alfano. Ci ha detto che manderà 800 uomini e 5 agenzie, dove sono?". "All'epoca - ha aggiunto Gratteri - l'Agenzia dei beni confiscati è stata fatta a Reggio Calabria per motivi politici, perchè si doveva prendere in giro i calabresi". Gratteri, nella duplice veste di magistrato e di "professore" del master, inoltre, ha criticato la scelta di inserire all'interno della Dia anche personale della Polizia Penitenziaria: "Ci sono sezioni all'interno delle carceri che chiudono per mancanza di personale, di chi è l'idea intelligente di mandare la Polizia Penitenziaria alla Dia?".
Riguardo ai rinforzi promessi dal ministro Alfano, subito dopo il procuratore capo Federico Cafiero De Raho si è detto invece fiducioso: "Non credo che gli 800 uomini non arriveranno". Cafiero ha ricordato gli incontri avuti col prefetto Claudio Sammartino, coi vertici delle forze dell'ordine provinciali e regionali, proprio sul tema dei rinforzi attesi in città: "Non la vedo così nera". "Questa è una città che ha bisogno di cambiare - ha concluso De Raho - se ci si impegna fino in fondo i risultati arrivano sempre". (AGI)