Reggio. Controlli a Rione Modena, scoperte munizioni e droga: due arresti

Reggio Calabria Cronaca
Le munizioni sequestrare

Nel corso della settimana i Carabinieri di Reggio Calabria sono stati impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio nel quartiere Rione Modena, ed in particolare a Ciccarello. Al servizio hanno partecipato centinaia di uomini di tutte le componenti territoriali e speciali dell’Arma. I militari di Rione Modena Archi, Gallico, Cannavò, sono stati coadiuvati dalla Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione Carabinieri Campania di Napoli, dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e da unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi e di sostanze stupefacenti. Decine le perquisizioni di abitazioni eseguite, centinaia i controlli di persone e mezzi. Nel corso del servizio è stata rinvenuta una coltivazione di cannabis indica e munizioni: 21 cartucce di calibro 9x21.

IL SERVIZIO è iniziato alle prime luci dell’alba e si è avvalso dell’appoggio dall’alto di un elicottero. In particolare, nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno notato, tra le crepe di un muro, una busta. Da un controllo più approfondito è risultato che all’interno erano conservate, in perfetto stato, 21 cartucce per pistola calibro 9x21. I responsabili, in corso di identificazione, avevano avuto cura di nasconderle all’esterno delle abitazioni.

TENTATA ESTORSIONE, VITTIMA DENUNCIA IL FATTO

Nel corso dell’operazione, i militari della Stazione di rione Modena, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di concorso in furto aggravato e tentata estorsione. Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’attività investigativa condotta dopo la coraggiosa denuncia di un cittadino il quale non si è limitato a denunciare il furto del suo furgone, indispensabile per poter svolgere la sua attività lavorativa, ma ha fornito anche una preziosa collaborazione che ha consentito di identificare uno degli autori del dei delitti. I fatti si sono svolti nell’aprile scorso quando l’uomo, un cittadino straniero, fu vittima del furto del suo furgone. Dapprima provò a recarsi in prima persona in alcuni luoghi dove riteneva potesse essere stato portato. Giunto nel quartiere Ciccarello ha iniziato a chiedere ad alcuni rom se sapessero fornirgli indicazioni. E qui che fu circondato da una decina di giovani, dei rom, che gli dissero di essere loro gli autori del furto e che se avesse voluto riaverlo indietro avrebbe dovuto sborsare 300 euro. l’uomo però non accettò e denunciò poi il fatto ai carabinieri.

Uno dei presunti autori della tentata estorsione è stato identificato come Domenico Berlingeri, detto “Lillo”, trentaquattrenne con precedenti residente a Ciccarello. L’uomo è stato così tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria.

“Finalmente un risultato importante contro l’odioso fenomeno delittuoso del cavallo di ritorno al quale – spiegano gli investigatori - tanti cittadini reggini soggiacciono senza ricorrere all’aiuto dei Carabinieri che hanno dimostrato in questa circostanza che laddove la vittima fornisce una qualche forma di collaborazione, si riesce a garantire un risultato efficace”.

MARIJUANA COLTIVATA NELL’APPARTAMENTO

Nel corso del servizio un altro brillante risultato è stato ottenuto dai militari. Grazie alla profonda conoscenza del territorio i Carabinieri hanno infatti individuato un’abitazione dove poteva essere nascosto dello stupefacente. Fatta irruzione nell’appartamento in questione e dopo una accurata ricerca, sulla veranda è stata trovata una prima pianta di cannabis alta circa 40 centimetri. In casa sono state poi ritrovate alcune buste in cellophane contenenti marijuana. La ricerca è stata poi estesa anche nelle immediate pertinenze dell’appartamento: in particolare in un box nella disponibilità del giovane all’interno del quale vi erano due piante di 70 centimetri. Complessivamente la sostanza stupefacente rinvenuta ammonterebbe a 430 grammi di marijuana. Le analisi effettuate dal laboratorio di Sostanze Stupefacenti del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria, necessarie per risalire alla percentuale di principio attivo, e quindi necessarie per far scaturire delle responsabilità penali, avrebbe consentito di accertare che da quella droga ricavarsi 322 dosi. Alla luce di ciò è stato arrestato, in flagranza di reato e per detenzione e coltivazione illecita di sostanza stupefacente, Salvatore Amaddeo, trentaseienne reggino.