Al Castello Aragonese una collettiva d’arte contemporanea su “Ulisse nel Mare Nostrum”
“Ulisse nel Mare Nostrum” è il titolo di una collettiva d’arte contemporanea, organizzata dall’associazione culturale Mystica Calabria con il patrocinio del Comune di Castrovillari, che verrà inaugurata sabato 14 giugno, alle ore 19, nella sala museale del Castello Aragonese, dove potrà essere visitata fino a domenica 29 giugno.
Questa è la sintesi di un progetto che ha coinvolto diversi artisti calabresi tra mito, tradizione e arte; infatti, vengono esposte per la prima volta le opere pittoriche inedite che narrano il fantastico viaggio di Ulisse descritto da Omero nell’ VlII secolo avanti Cristo, seguendo quei luoghi del Mediterraneo che comprendono la Grecia, la Tunisia, l’isola di Malta, la Sicilia e, attraverso la Calabria, Itaca.
Gli artisti che espongono, mettendo in gioco la loro espressività su questi temi, sono Alba Abritta, Lina Francesca Amendola, Grazia Calabrò, Massimo Donato, Debora Ferraro, Rosa Alba Galeandro, Rosa Gugliotta, Marcello La Neve, Iolanda Maiolino, Rita Mantuano, Agnese Martino, Angela Micieli, Anna Nigro, Rosa Spina, Francesco Ortale.
“Nella più ampia libertà espressiva e creativa la mostra sul viaggio e dal titolo “Ulisse nel Mare Nostrum”, ripropone, attraverso l’arte contemporanea- spiegano gli organizzatori- la magia dei versi dell’Odissea, ma non solo. Nell’antico maniero è stato ricreato pure un suggestivo spazio scenografico in cui vengono esposti manufatti e riproduzioni interamente realizzate a mano e dedicate alla Magna Grecia.”
La mostra, grazie all’associazione culturale Mystica Calabria che si sta facendo portavoce e promotrice di questo progetto finalizzato alla divulgazione dei talenti artistici del territorio, delle eccellenze dell’handmade calabrese e della straordinaria contemporaneità del racconto omerico per lo sviluppo e la crescita turistica della regione Calabria, molto probabilmente sarà ospite di altri appuntamenti.
E perché no, eventualmente, condividendo le tesi del professor Armin Wolf, secondo il quale Omero aveva conoscenza dei viaggi effettivi condotti dai Greci nel mare di Sicilia e in Italia meridionale ancor prima della colonizzazione, fare tappa proprio in quei posti reali, riferimento del famoso poema, nel quale l’itinerario si sposa con gli aspetti geografici del Mediterraneo, portando ad individuare luoghi realmente esistenti che si possono percorrere ancora con modalità diverse per riscoprire ciò che Omero descrisse piacevolmente con fantasia e lungo una rotta contrassegnata da dodici tappe, ancora oggi, tutte da scoprire, reinterpretare e rileggere.
Una modalità non nuova tanto da già essere sperimentata dai naviganti cretesi, micenei e fenici che, pur se per dare solo concretezza ai loro traffici di mercanzie, avevano la capacità di far suscitare, da tutto anche, racconti straordinari, fantastiche avventure e, soprattutto, il desiderio di ricerca e di libertà che ha fatto di Ulisse un uomo molto amato ancora oggi per ciò che significa: colui che vuole conoscere, evolversi, amante della libertà senza dimenticare le sue radici.