L’ “Associazione provinciale Titolari di farmacie” propone decalogo consigli su ondata di calore
"Mezza Italia già suda per la prima ondata di caldo africano ed ecco puntuali dal ministero della Salute gli abituali consigli per evitare colpi di calore e disidratazioni." Lo afferma Vincenzo Defilippo dell' Associazione provinciale titolari di farmacie di Catanzaro.
" Rivolto principalmente ad anziani,- prosegue la nota - abitanti delle grandi città e malati cronici, il decalogo suggerisce le cautele da adottare in casa e fuori per non cadere vittime dell’afa. In sostanza, dieci consigli improntati al buon senso che vale la pena di ricordare anche in farmacia:
1. Evitare di uscire all'aria aperta nelle ore più calde, cioè dalle 11 alle 18. Se si è costretti, proteggersi con un cappello di colore chiaro, occhiali da sole e creme solari ad alto fattore protettivo (per le scottature).
2. In casa e all'aperto, indossare abiti leggeri non aderenti, preferibilmente di fibre naturali per assorbire meglio il sudore e permettere la traspirazione della cute.
3. Schermare le finestre esposte al sole utilizzando tapparelle, persiane, tende. Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte). Se si utilizza l'aria condizionata, ricordarsi che questo efficace strumento va utilizzato adottando alcune precauzioni per evitare conseguenze sulla salute ed eccessivi consumi energetici. In particolare, si raccomanda di utilizzarli preferibilmente nelle giornate con condizioni climatiche a rischio; regolare la temperatura suii 24–26°C; coprirsi nel passaggio da un ambiente caldo a uno più freddo; provvedere alla manutenzione e alla pulizia regolare dei filtri; evitare l'uso contemporaneo di elettrodomestici che producono calore e consumo di energia.
4. Fare bagni e docce con acqua tiepida, bagnarsi viso e braccia con acqua fresca. In casi di temperature molto elevate porre un panno bagnato sulla nuca.
5. Nelle ore più calde della giornata evitare di praticare all'aperto attività fisica intensa o lavori pesanti.
6. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno (salvo diversa indicazione del medico curante). Gli anziani devono bere anche se non ne sentono il bisogno. Evitare di bere alcolici e limitare l'assunzione di bevande gassate o troppo fredde. Mangiare preferibilmente cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (frutta e verdura). Porre particolare attenzione alla conservazione degli alimenti ed evitare di lasciarli all'aperto per più di 2 ore.
7. Se si entra in un'auto parcheggiata al sole, aprire gli sportelli prima di salire, poi iniziare il viaggio a
finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. Nel sistemare i bambini sui seggiolini di sicurezza verificare che non siano surriscaldati. Quando si parcheggia la macchina non lasciare mai, nemmeno per pochi minuti, persone o animali nell'abitacolo.
8. Leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci e conservarli nella loro confezione, lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta. Mettere in frigorifero i farmaci per i quali è prevista una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C.
9. Quando arriva il gran caldo, gli anziani con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete) e le persone che assumono farmaci devono consultare il proprio medico per un eventuale aggiustamento della terapia o dei controlli clinici e di laboratorio (per i diabetici è consigliabile aumentare la frequenza dei controlli glicemici); segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante la terapia farmacologica; non sospendere mai di propria iniziativa la terapia in corso.
10. Nei periodi prolungati di caldo intenso, prestare attenzione a familiari o vicini di casa anziani, specialmente se vivono da soli e, dove possibile, aiutarli a svolgere le piccole faccende come fare la spesa, ritirare i farmaci in farmacia eccetera.- Segnalare - conclude Defilippo - ai servizi sociosanitari eventuali casi che necessitano di un intervento, come persone che vivono in situazioni di grave indigenza o pericolo per la salute."