Castrovillari presentazione del cd- book di Leonardo Alario
Massimo Mariani, Commissario prefettizio al Comune di Castrovillari porterà il saluto della città, insieme ad Angelo Giannoni, presidente del Circolo cittadino, a Lucio Rende, già consigliere comunale con delega alla Cultura, a Giovanni Amato, Presidente della Pro loco e a Filomena Bloise, presidente dell’Accademia Pollineana, alla manifestazione, organizzata per venerdì 13 giugno, alle ore 18,30 nel Circolo Cittadino, in occasione della presentazione del CD-book, edito da Squilibri di Roma, “Cantare la festa, il Ciclo festivo in Calabria” scritto da Leonardo Alario, fondatore dell’Istituto di Ricerca e di Studi di Demologia e di Dialettologia, e membro della Consulta Scientifica della
La manifestazione, che verrà conclusa dall’autore, organizzata dall’Accademia Pollineana , dalla Pro loco, dall’Istituto di Ricerca e di Studi di Demologia e Dialettologia, e patrocinata dal Comune e dal Circolo Cittadino, sarà un’occasione , come si evince dallo stesso titolo del libro, per riflettere sulle feste di popolo, ribadire il loro ruolo e, in un certo senso, per dire “no” all’effimero, a partire da quei momenti d’espressione dei vissuti della gente e circostanze in cui l’assetto sociale è interrogato e reinventato. L’appuntamento,coordinato da Pasquale Pandolfi, vicepresidente dell’Accademia, è caratterizzato dalle relazioni del docente, Rocco Taliano Grasso, e di Gerardo Bonifati, Assessore nazionale alla Cultura della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, nonché dalle letture interpretate da Mena Ferraro, segretaria dell’Accademia, Angelo Lo Passo, segretario generale della stessa e Gianni Colaci, commercialista.
Nel CD, che accompagna il libro, sono presenti canti rituali di Amendolara, Bombile di Ardore, Canna, Cassano, Cirò, Francavilla Marittima, Mormanno, Montegiordano, Monterosso Calabro, Roseto Capo Spulico, San Mango D’Aquino, S. Lorenzo Bellizzi e Sant’Onofrio. In particolare con uno sguardo a tre periodi particolari dell’anno :il Natale, il Carnevale e la Pasqua che nella tradizione orale calabrese , con le proprie espressività, incoraggiano e valorizzano quelle forme di ritualità che persistono e rinascono all’interno del tessuto sociale.