Distribuzione carburanti, da domani chiusura dei self-service

Calabria Attualità

“Nell’indifferenza e nella sostanziale inerzia della politica e delle Istituzioni - che si limitano ad occuparsi di benzina solo per aumentarne sistematicamente le accise - il mercato della distribuzione carburanti continua ad essere bloccato dall’assenza di trasparenza che consente anche la sempre più frequente e conclamata violazione delle leggi che pure, con tutti i limiti, ci sono e sono vigenti”. Lo scrivono in una nota Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio Calabria che preannunciano lo sciopero generale della distribuzione carburanti.

“Con l’obiettivo di determinare le condizioni necessarie a reintegrare condizioni di mercato eque e non discriminatorie e, dunque, consentire l’immediato abbattimento dei prezzi dei carburanti su tutta la rete, anche attraverso il necessario rapido e serrato confronto nel settore e soprattutto con Governo e Parlamento, le Organizzazioni nazionali di categoria dei gestori -Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio- dichiarano lo stato di mobilitazione generale ed annunciano la proclamazione delle seguenti iniziative:

- dalle 7 del 14 giugno alle 19.30 del 17 giugno, chiusura alle vendite dei self service pre-pay negli orari di apertura degli impianti, con relativo oscuramento dei prezzi "scontati" ad essi collegati e dell’insegna della compagnia;

- dalle 19.30 del 17 giugno alle 7del 19 giugno, sciopero generale nazionale degli impianti di rete ordinaria;

- dalle 22 del 17 giugno alle 22 del 18 giugno, sciopero generale nazionale delle aree di servizio autostradali;

- 18 giugno, manifestazione nazionale dei Gestori di rete ordinaria ed autostradale a Roma;

- dalle 24 del 21 giugno alle 24 del 28 giugno, non sarà accettato alcun mezzo di pagamento elettronico (carte di credito e di debito, pagobancomat, carte petrolifere, ecc.) e saranno sospese tutte le campagne promozionali di marchio su tutta la rete ordinaria”.

“E’ in questo contesto che le compagnie petrolifere, forti del vincolo di fornitura in esclusiva, continuano ad imporre unilateralmente ed arbitrariamente ai gestori prezzi con tutta evidenza fuori mercato e comunque molto più alti di quelli praticati da un ristretto numero di impianti -cosiddetti “no logo” o posti in prossimità dei supermercati- che pure vengono riforniti dalle medesime compagnie petrolifere”.

“Un comportamento in aperta violazione delle norme che danneggia la stragrande maggioranza degli automobilisti italiani, prima ancora che le migliaia di piccole imprese di gestione, spinte forzatamente al fallimento ed alla perdita della loro attività che occupano complessivamente oltre 120.000 lavoratori”.