#Abolireequitalia, sit in di protesta del M5S in tutta la Calabria
#AbolireEquitalia. Questo l’hashtag che ha animato i sit in di protesta del Movimento 5 Stelle per l’abolizione di Equitalia. Manifestazioni pacifiche che si sono svolte questa mattina in tutti i capoluoghi di provincia che ospitano una sede dell’agenzia. Scopo principale dell’iniziativa promuovere e diffondere l’iniziativa legislativa depositata in Parlamento, la cui discussione d’emergenza è stata bocciata alla Camera.
Gli attivisti Calabresi di Catanzaro, Cosenza, Rende, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Palmi e Locri hanno quindi informato i cittadini riguardo all’azione parlamentare intrapresa dai deputati del M5S e alle tante incongruenze riferibili all’agenzia di riscossione delle imposte, dove i mali italici la fanno da padrone.
I pentastellati avevano proposto l’abolizione di Equitalia Spa e il trasferimento della raccolta tributi all’Agenzia delle entrate; l’annullamento di more e sanzioni precedenti per ritardato pagamento; l’interesse pari a Euribor 12 mesi invece dell’8% di Equitalia; l’assunzione degli ex dipendenti presso l’Agenzia delle Entrate e la confluenza del capitale sociale nel fondo per abbattere il debito pubblico. Ma la maggioranza alla Camera dei Deputati ha deciso che la discussione sul futuro di Equitalia non fosse urgente decretando con 279 voti contrari (Pd, Sel, Sc, Ncd e Fi) – contro i 101 voti favorevoli (M5S, Lega e Fdi) - la non calendarizzazione della proposta.
“Altre iniziative sono in programma contro il “mostro”Equitalia, che saccheggia le nostre tasche tramite la gestione allegra delle sue casse: come spiegare altrimenti il passivo che supera gli 800 milioni di euro? Come al solito si tagliano i costi del personale ma fioccano bonus e incentivi sulle riscossioni per dirigenti e funzionari!”, spiegano gli attivisti del Movimento.
“Siamo convinti che solo una corretta informazione potrà convincere i cittadini delle tante bugie che l’attuale governo delle larghe intese sta propinando per mantenere in piedi un sistema clientelare e d’interesse della casta che niente ha a che fare con gli interessi della popolazione italiana”.