Ospedale Soverato, incontro tra Cisal e dg Asp Catanzaro
Per porre fine alle gravi problematiche del presidio ospedaliero di Soverato, la Cisal ha incontrato il vertice dell’Asp di Catanzaro.
Al termine del proficuo incontro, il direttore generale Mancuso ha espresso la volontà di risolvere in brevissimo tempo sia la questione inerente la carenza di personale medico che quella relativa al mancato pagamento della pronta reperibilità.
L’incontro presso la direzione generale dell’Asp catanzarese – cui ha partecipato la delegazione della Cisal composta dal segretario nazionale Fabio Schiavone; dal consigliere nazionale Antonello Iuliano; dal segretario regionale CGU-Sanità, Renato Barone e dal vice coordinatore provinciale di Catanzaro Fpc Sanità, Edualdo Posca – è stato fortemente voluto, per rappresentare, direttamente e ancor più dettagliatamente, al netto di possibili fraintendimenti e incomprensioni, le gravi problematiche esistenti presso il presidio ospedaliero di Soverato.
A Mancuso la delegazione Cisal ha ribadito che, pur comprendendo le limitazioni imposte dalle vigenti disposizioni ministeriali che non prevedono la presenza di ospedali di questo tipo, è impensabile che - considerato che altre due strutture sanitarie nel corso di questi ultimi anni sono state soppresse - il territorio possa essere privato di quell’unico unico punto di riferimento sanitario degli abitanti di una vasta porzione di territorio della fascia jonica calabrese, delle Pre Serre e non solo.
A questi già numerosi utenti, ogni anno nel periodo estivo, si aggiungono moltissimi vacanzieri e turisti, facendo si che il numero dei potenziali fruitori di quei servizi raggiunga o superi le 50mila unità. Tra questi, ovviamente, persone di ogni età, ivi compresi moltissimi bambini.
Più in dettaglio – così come già avuto modo di far presente in passato – Barone ha ribadito come le criticità maggiori si abbiano proprio nel reparto di pediatria (dove sono soltanto 2 i pediatri in servizio e dove non è possibile prestare assistenza dopo le 20,00) e nel reparto di ortopedia (in cui gli ortopedici in servizio sono sempre solo 2) dove nonostante l’impegno e la massima disponibilità dei sanitari, non si riesce a far fronte alle tante richieste di prestazioni degli utenti. E il reparto di radiologia, non se la passa poi tanto meglio.
Inoltre, con la stagione estiva oramai alle porte, la situazione rischia di complicarsi notevolmente. Da qui l’impellente necessità di un’integrazione, sia pur temporanea (possibilmente per un paio d’anni, ma almeno per 6-8 mesi) di personale medico.
Barone e il vice Posca hanno altresì rappresentato – al di là di ogni sterile e futile polemica - la problematica inerente il mancato pagamento (dallo scorso mese di Gennaio ad oggi) della pronta reperibilità, che tutti i dipendenti, pur rispettando i turni disposti dal direttore dell’unità operativa e dalla direzione sanitaria, stanno subendo. A ciò si aggiunge che dal 2009 non si hanno miglioramenti dei livelli di dirigenza, pagata quindi, non solo poco, ma anche con grave ritardo.
“Possibile mai – hanno chiosato i rappresentanti sindacali – che un dirigente amministrativo decisa se e quando pagare le spettanze a chi ha lavorato, oltre il dovuto (chi lavora h24 ha la possibilità di rifiutarsi ed interrompere il proprio turno, ma non lo fa), con grande spirito di sacrificio, competenza e profondo senso del dovere, nonché comprensione delle esigenze sanitarie di quanti si rivolgono a quel nosocomio? È veramente vergognoso che ciò possa accadere. Possibile mai che non ci sia qualcuno di “buona volontà” che abbia la coscienza di chiedersi se tutto ciò è normale e giusto?”.
“Ringraziamo Mancuso – hanno concluso tutti i sindacalisti Cisal - per la sua disponibilità e cordialità dimostrata nel corso dell’incontro svoltosi in un clima sereno e disteso, oltre che proficuo, nonché per l’impegno a risolvere in tempi brevissimi tutte le problematiche rappresentate”.
"Ancor di più lo ringrazieremo se - nonostante le limitazioni imposte dal piano ospedaliero nazionale e dal piano di rientro sanitario cui la Calabria è strettamente vincolata, oltre a tutte le altre difficoltà burocratiche (che certamente non giovano alla sanità così come agli altri ambiti) - Mancuso darà, da qui ad una quindicina di giorni, i primi tangibili segni di concrete risposte alle necessità dei lavoratori che a lui fanno capo, nonché alle necessità dei cittadini che già si rivolgono e di quanti - ancor più numerosi - dall’inizio di luglio si rivolgeranno, non per diletto, all’ospedale di Soverato”.
"Non è certo per mancanza di fiducia verso le indubbie doti manageriali e personali di chi ha fatto tali promesse ma, ben sapendo quanto la burocrazia conti nell’impatto risolutivo di tante situazioni, nonostante la serietà e la buona volontà di chi ha espresso l’intenzione di operare significativi cambiamenti organizzativi, siamo pronti ad intervenire nelle opportune sedi romane (dove peraltro le nostre vicessitudini sono già state esposte) a supporto di tali buone intenzioni e progetti".
"Siamo, altresì, disponibili ad un nuovo incontro, tra la fine di giugno ed i primi di luglio, per fare il punto della situazione e verificare sul campo i risultati ottenuti. Saremmo lieti di dover constatare, insieme a Lui, che i fatti hanno smentito il nostro scetticismo".