Camera di commercio, “taglio del diritto annuale, un danno per le imprese”
“La riduzione del 50% del diritto annuale dovuto alle Camere di commercio a carico delle imprese, approvata dal Consiglio dei Ministri nella seduta dello scorso 13 giugno, mette a repentaglio l’efficienza e l’efficacia delle attività camerali”. E’ il commento del Commissario straordinario della Camera di commercio di Crotone Felice Iracà.
“Se da un lato, infatti, le imprese fruiranno di una riduzione minima degli importi da pagare (stimabile in circa 50 euro per la maggior parte delle imprese della nostra provincia), dall’altro lato questo beneficio di ‘breve termine’ avrà conseguenze devastanti sul medio e lungo termine”.
“Infatti, per le Camere di commercio, che non ricevono altro tipo di trasferimento statale, il diritto annuale rappresenta la principale entrata e, grazie a questo, gli Enti camerali riescono ad espletare non soltanto le funzioni amministrative attribuite dallo Stato (basti pensare al Registro imprese) ma anche numerose attività promozionali a diretto vantaggio delle imprese (accesso al credito, internazionalizzazione, sostegno alle produzioni di qualità, valorizzazione dei prodotti tipici, innovazione, formazione, informazione economica, ecc.) e del territorio (sostegno alle infrastrutture, azioni per la legalità)”.
“Per la Camera di commercio di Crotone il diritto annuale rappresenta poco meno del 63% dei proventi (fonte: Bilancio consuntivo 2013), pari a 2.727.000 euro per il 2013, somme che, oltre a coprire i costi della struttura e del personale, sono indispensabili per l’erogazione quotidiana dei servizi e la realizzazione delle attività di competenza. Il taglio del 50% di questa voce di Bilancio non potrà che tradursi necessariamente in una perdita di efficienza dei servizi cogenti e di un pericoloso taglio per i servizi di tipo promozionale”.
“In una provincia come quella di Crotone fare impresa rischia di diventare una “missione impossibile”, a causa delle condizioni contestuali (mancanza di vie di comunicazione, difficile accesso al credito, forte presenza di criminalità) e della particolare situazione economica che da un ventennio grava su un territorio impegnato a riconquistare una propria peculiarità (grazie alle attività su turismo e prodotti tipici). Una “missione impossibile” in cui tanti imprenditori sono quotidianamente impegnati col supporto di quello che finora è stato un alleato importante, competente e professionale: la Camera di commercio di Crotone, la “casa delle imprese”, che si è contraddistinta nel corso degli anni come modello di qualità ed eccellenza a livello nazionale ed internazionale”.
“Auspichiamo che il Governo riconsideri questa misura valutando il danno che la stessa potrebbe comportare nei prossimi anni per le imprese e i territori, soprattutto quelli più critici, e, di conseguenza, per l’intero Paese”.