Capellupo “Archivio di Stato: presidio della memoria da valorizzare in fretta”

Catanzaro Attualità
Il Palazzo del Comune di Catanzaro

"La nostra Città possiede luoghi di grande valenza culturale che devono essere valorizzati per una maggiore possibilità di fruizione e conservazione del patrimonio." Lo dichiara Vincenzo Capellupo consigliere del comune di Catanzaro.

"È il caso - continua Capellupo - dell’Archivio di Stato, ospitato in locali angusti nella zona del Rosario, in pieno centro. L’Istituto custodisce una gran quantità di carteggio (oltre 50.000 pezzi) e registri, patrimonio documentario che data dai secoli medievali (dal 1307) fino a pochi decenni fa. Il fondo della Cassa Sacra, la Regia Udienza, la Gran Corte Criminale, il fondo sui Processi Politici e il Brigantaggio, centinaia e centinaia di mappe e le oltre 1300 preziose pergamene sono soltanto alcuni degli elementi di un repertorio documentale di inestimabile valore, che rendono questo Archivio noto in tutta Italia e all’estero e che per questo ospita studiosi non solo calabresi. Da alcuni anni, inoltre, esiste la possibilità, per gli studenti della facoltà di Lettere dell’Unical, di svolgere un tirocinio formativo in questo Archivio, contribuendo ad accrescere le competenze dei giovani ricercatori. Ed anche le scolaresche della città dovrebbero essere maggiormente interessate all’attività dell’importante presidio culturale.

Mi preme ringraziare i dipendenti dell’Archivio di Stato di Catanzaro e il direttore dell’Istituto, Antonio Garcea, per l’eccellente lavoro che compiono da anni, preservando il materiale documentale conservato e fornendo l’assistenza migliore agli utenti. Data l’importanza strategica di un archivio del genere, nell'ambito della promozione culturale del nostro territorio, l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali, quelle politiche in testa, non può mancare. La ristrettezza degli spazi e la precarietà di una parte dei depositi ha portato, diversi anni fa, al trasferimento temporaneo dei fondi giudiziari nella sezione staccata di Lamezia Terme, con grande disagio per gli utenti, e forse uno smacco per la nostra città. Ancora oggi si deve passare all’esterno dai depositi alla sala studio (passaggio necessario per ogni richiesta di prelievo documentale degli utenti), con rischi per il carteggio e incomodo per il personale. Dal 2009, tuttavia, per volere dell’allora amministrazione di centrosinistra, è attiva una convenzione tra Comune di Catanzaro e Ministero dei Beni Culturali per la nuova sede dell’Archivio di Stato, più ampia, moderna e dignitosa, che sta per essere realizzata, forse con troppi ritardi, lì dove un tempo era il macello comunale, in via Milelli. Bisognerà quindi contribuire, anche dalle amministrazioni locali, a far sì che la prossima apertura della nuova sede – speriamo a breve – sia un’occasione di rilancio significativa per l’Archivio di Stato e rimediare alla scarsa attenzione probabilmente rivolta in altre stagioni. Già si prefigura il rientro dei fondi giudiziari dalla sezione di Lamezia Terme.

Ma ci sarà da studiare anche una strategia di valorizzazione in sinergia con altre istituzioni culturali consimili nel nostro territorio, a partire dalla Biblioteca e dall’Archivio Storico comunale di cui si è recentemente approvato il regolamento. Si potrebbe anche tentare di creare, in futuro, proprio nella nuova sede dell'Archivio di Stato, un polo archivistico in cui ospitare anche l'Archivio Storico Comunale, come in passato si era ipotizzato e, qualora gli spazi lo consentissero, anche l'Archivio Storico Provinciale. Catanzaro ha bisogno di una forte strategia culturale, essendo un Capoluogo regionale che, purtroppo, non vede presente alcuna Soprintendenza specifica sul proprio territorio. E questa è probabilmente una lacuna da sanare al più presto. Perciò, per una Città - conclude la nota - che va ricostruendo la sua identità, indispensabile al suo ruolo di centro nevralgico della regione, i presidi storici e culturali, Archivio di Stato in primis, costituiscono la fonte privilegiata a cui attingere e, quindi, da tutelare."