Dimissioni Ciclosi, il sostegno di Confindustria di Vibo all’ex commisario
“Giungere alla certificazione di debiti fuori bilancio per oltre 35 milioni di euro, produrre un piano di riequilibrio finanziario, proseguire nella realizzazione di opere, servizi ed infrastrutture, oltre che avviare una riorganizzazione dell’Ente, ci sembrano argomenti importanti sui quali soffermarsi e riflettere”. Lo scrive in un comunicato Confindustria Vibo Valentia, in merito alle dimissioni del commissario della Provincia di Vibo Valentia, Mario Ciclosi.
“Così come bisogna riflettere sulle cause ed ancor di più sugli “effetti”, che il sistema politico ha scaricato sull’Ente, cause ed effetti che non possono essere certamente attribuiti al Commissario Ciclosi”. Il mancato esercizio della memoria storica in questo nostro territorio, non è pratica assai frequente, un vezzo tutto politico cui fa sponda il limitato senso civico, in cui è stata relegata buona parte della popolazione, ammorbata da un contesto dove tutto è stato reso possibile, tutto è stato reso “aggiustabile”. Abbiamo il dovere della memoria e l’obbligo morale di distinguere i fatti dalle opinioni. Potrebbe far comodo non ricordare che il Commissario Ciclosi sia stato nominato all’indomani della dichiarazione di dissesto dell’Ente”.
“Sarebbe doveroso invece ripercorrere, le responsabilità politiche di gestione dell’Ente da parte di un sistema bipartisan che ha pensato troppo a se stesso e poco ai cittadini. È paradossale assistere alle amare dichiarazioni finali di un “servitore dello Stato”, ruolo riconosciutogli da buona parte della cittadinanza, che lascia senza che gli sia dato il giusto merito per il lavoro compiuto”.
“Certamente, a rendere più difficili le cose al Commissario Ciclosi, ci ha pensato anche la legge 56 sugli Enti Locali, svuotando le casse destinate alle attività di governo dell’Ente che si trova, oggi ancor di più, sprovvisto di figure apicali, tanto da compromettere qualsiasi possibilità di fornire servizi ai cittadini ed alle imprese, vedasi Sportello SUAP.
“È vero peraltro che ogni Commissariamento ha, di per se, natura straordinaria e temporanea, sospendendo per gravi motivi l’esercizio democratico della rappresentanza e di questo siamo certi e consapevoli. Così come siamo certi che sia necessario ripristinare le regole della normale vita degli Enti, restituendoli ai rappresentanti del popolo, legittimamente demandati a governare dai i cittadini”.
“Al Commissario Ciclosi però, proprio perché uomo dello Stato, chiediamo di compiere sino in fondo il suo mandato, per consegnare alla politica ed alle responsabilità di noi cittadini, la scelta di come dovrà essere governato l’Ente, ma solo dopo che sarà chiaro e definitivo il disegno di riordino degli Enti medesimi da parte del Governo centrale”.
“Commissario, rifletta, andando via adesso lascerebbe una struttura in bilico, tra un futuro incerto ed una riorganizzazione incompiuta che ancora non ha la forza di cogliere i risultati del lavoro compiuto perché non ancora consolidata”.