Costanzo chiede l’Assessore al bilancio in aula per chiarire la posizione sulla Catanzaro Servizi

Catanzaro Politica
Il Palazzo del Comune di Catanzaro

"Quale strategia? La domanda è chiara, netta e non ammette giri di parole. Quale strategia ha l'amministrazione Abramo nei confronti della Catanzaro Servizi che, secondo le voci che circolano in questi giorni, potrebbe cessare di esistere già dal prossimo 30 giugno?" Lo chiede in una nota Sergio Costanzo consigliere comunale del comune di Catanzaro.

"E la risposta che mi aspetto -sottolinea Costanzo - di ricevere dal I cittadino, non è la risposta che pur si deve ad un consigliere comunale che ha presentato un'interrogazione urgente, ma è la risposta che mi aspetto che un'amministrazione responsabile dia a 160 famiglie che stanno rischiando il loro posto di lavoro. Senza ipocrisie, senza promesse, senza giochi di prestigio, la politica, i tecnici (l'assessore al bilancio e personale), la burocrazia (i dirigenti), vengano in aula, davanti agli eletti, e spieghino, punto per punto, passaggio per passaggio cosa intendono fare per salvare i livelli occupazionali, stante il fatto che tutti sappiamo che questi lavoratori non potranno trovare posto nei ranghi dell'amministrazione comunale.

Basta con il gioco delle tre carte consumato sulla pelle della gente, basta con soluzioni farlecche e imperseguibili, basta con le bugie. Abbiamo sentito cambiare così tante versioni sul destino della Catanzaro servizi che oramai neanche la logica e l'esperienza ci vengono in soccorso per provare almeno a capire.

Il 27 e il 30 giugno durante il consiglio comunale l’Amministrazione tutta con a capo i “tecnici” della giunta sono chiamati a guardare in faccia non tanto Sergio Costanzo, ma tutti gli eletti, e spiegare se davvero vogliono assumersi la responsabilità di far rischiare a 160 famiglie il posto di lavoro. Possono farlo sia chiaro, è nei loro poteri, ma devono farlo spiegando il perchè non sia stato possibile uscire dalle secche della crisi, e se questo non sia dovuto anche alla volontà d’ incaponirsi su delle scelte in un secondo tempo rinnegate.

Tutti i nodi vengono al pettine - chiude la nota - e arriva un momento in cui scioglierli diventa impossibile, ma un amministrazione non può affidarsi a dei numeri quando in mezzo ci sono delle persone, per spiegare ciò che la gente non riesce più a capire. E onestamente noi non riusciamo più a difendere."