Asp Catanzaro, Mancuso sulla mobilità dei dirigenti

Catanzaro Salute

“L’Azienda ha la facoltà di riorganizzare le attività ed il dovere di far lavorare i dirigenti che oltretutto si trovano in posti inutili ed infruttuosi”.

E’ il primo commento del Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, Gerardo Mancuso, a quanto pubblicato sulla stampa circa la riorganizzazione di alcune unità operative.

“Da sempre - afferma Mancuso - i privilegi e le iniquità hanno contraddistinto la pubblica amministrazione, la classe burocratica, vero bubbone della funzione pubblica del nostro Paese, è la classe più privilegiata in assoluto, posti di potere, scarsa qualità ed alti stipendi. Si pensa che l’amministrazione pubblica sia in mano ai politici, questo in parte è vero, ma è la classe dirigente burocratica che condiziona veramente il funzionamento dei servizi pubblici. Da tempo sostengo che bisognerebbe incidere sulla burocrazia, ho riferito al sottosegretario De Filippo che sarebbe necessario un provvedimento all’uopo per i burocrati, per controllare il loro operato e verificare la qualità dei provvedimenti da loro realizzati”.

Il d.g. Mancuso prosegue il suo intervento e spiega: “Abbiamo inteso, annunciando il provvedimento ai diretti interessati ed ai sindacati, riorganizzare e mettere in mobilità tutti i dirigenti allocandoli in postazioni utili al progetto di riorganizzazione, utili al funzionamento dei servizi. Il cittadino si lamenta che l’erogazione dei presidi medici avviene in ritardo, ad esempio ventilatori o microinfusori per diabetici ed altro, abbiamo triplicato il numero di dirigenti in questo servizio, i dipendenti si lamentano che le indennità vengono corrisposte in ritardo, abbiamo triplicato il numero di dirigenti all’ufficio, non conosciamo nello specifico il patrimonio dell’azienda, abbiamo inserito un dirigente a definire questa funzione. Mi pare che siano provvedimenti di buon senso e finalizzati al funzionamento del sistema, ma qualcuno non la pensa così perché i privilegi sono ultimi a perire. Con altrettanta franchezza, molti dei dirigenti hanno accettato il provvedimento ed hanno dichiarato di essere in sintonia con le dinamiche dell’Azienda, ma qualcuno no, qualcuno ha fatto diramare un comunicato fuori luogo ed intriso di preoccupanti necessità di tutela dei propri privilegi. Queste dinamiche sono state bandite da tempo nella nostra Azienda, non siamo amati perché cerchiamo di fare il bene del cittadino finalizzando tutti i provvedimenti ad una sana gestione dei servizi pubblici. Abbiamo tagliato sprechi, abbiamo ridotto le risorse disponibili per i dipendenti, abbiamo operato nella direzione di sanare l’Azienda ed il risultato è un attivo di bilancio del 2013. Non certo stiamo in questa postazione per interessi o per reiterare un sistema inutile, siamo per fare cose utili ed efficaci. A chi cerca di spaventare declinando ipotesi di illegittimità del provvedimento rispondiamo che non esiste alcuna illegittimità, perché la legge Brunetta ci consente di operare nel verso che abbiamo definito. Tuttavia siamo contenti che ci sia un controllo della funzione pubblica, faremo vedere le attività di alcuni dirigenti e la qualità del loro servizio, ma anche siamo determinati ad attivare strade giudiziarie pur di difendere i principi di giustizia e di legittimità e di consegnare alle autorità investigative ipotesi di reato che potrebbero emergere dalle nostre verifiche.”