Forza nuova, “Ingiusta la chiusura del bar del Cedir e il licenziamento dei lavoratori”
“La notizia della chiusura del bar all’interno del Cedir che di fatto metterà, in un periodo di forte crisi economica come questo, ben otto lavoratori in mezzo alla strada è di una gravità inaudita, soprattutto perché decisa ed arrivata a compimento nel silenzio più totale in una città sempre più allo sbando ed allo stato attuale vulnerabilissima ed incapace di reagire”. Lo dice in una nota Forza nuova in merito alla chiusura del bar del centro direzionale e al licenziamento di otto lavoratori.
“Noi di Forza Nuova siamo del parere che le colpe per tutti i disastri compiuti da chi per anni ha governato Reggio Calabria non debbano essere pagati dall’anello più debole di questa catena amministrativa e cioè i lavoratori. Il contenzioso tra l’azienda gestione Romito e il Comune di Reggio Calabria non può, come terreno di scontro legale, mietere vittime nel mondo del lavoro specie in un delicato momento come questo cosi come allo stesso modo i Commissari non possono sacrificare posti di lavoro per avere a disposizioni nuovi spazi all’interno della struttura per non ancora ben chiari usi amministrativi”.
“Tutto ciò ha davvero dell’insensato tenendo presente tutti gli effetti che quest’assurda decisione comporterà alle 8 famiglie interessate. In virtù di questo i Commissari devono assolutamente desistere da questa volontà, sarebbe infatti più logico e giusto aspettare che la città di Reggio abbia una nuova guida amministrativa e quindi lasciare a quest’ultima l’onere di assumersi tali decisioni qualora esistessero davvero tali ed impellenti necessità di avere nuovi spazi amministrativi. Invito anche l’illustrissimo Prefetto di Reggio Calabria Sammartino a intervenire direttamente quanto meno per salvaguardare questi otto posti di lavoro, in una splendida città come quella di Reggio Calabria si sta ormai assistendo giorno dopo giorno all’inesorabile declino,sembra infatti essere ritornati indietro di 30 anni e forse più,cittadini e lavoratori non devono e non possono soffrire le cause e gli effetti di una politica clientelare che ha dominato la città e totalmente scevra di un qualsiasi amore portandola allo stato in cui si presenta in questo triste e buio periodo”.