Sanità: Wanda Ferro su ospedale Soveria Mannelli
Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione di Wanda Ferro, Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, in occasione della celebrazione del quarantennale dell’Ospedale di Soveria Mannelli:
“La sanità deve mettere al centro il paziente e i suoi bisogni, non solo i numeri. Ritengo che il governo debba dare alla politica regionale, sottoposta ai vincoli strettissimi del piano di rientro, la possibilità di tutelare gli ospedali delle aree montane come quello di Soveria Mannelli, che serve un comprensorio di 22 comuni e circa 50 mila abitanti. Un territorio, quello del Reventino, particolarmente difficile dal punto di vista della viabilità e dei collegamenti, in cui non si può fare a meno di un efficiente presidio ospedaliero che garantisca soprattutto la tranquillità e la sicurezza dei cittadini. Non si può dimenticare che l’ospedale più vicino è ad un’ora di ambulanza, lungo strade di poco agevole percorrenza soprattutto nei mesi invernali. La celebrazione dei quarant’anni di attività dell’ospedale ci ricorda il contributo che questo presidio, con le sue tante professionalità, ha dato al territorio. Un contributo che, ai fini delle scelte future, deve essere misurato, anche numericamente, rispetto ai periodi di piena operatività della struttura ospedaliera. Questi quaranta anni devono essere quindi non un punto di arrivo, ma la base di partenza di una struttura da mantenere in vita e potenziare, perché anche da essa deriva la possibilità di un futuro per territori oggettivamente svantaggiati, e sempre più a rischio di spopolamento. La politica deve essere capace di individuare le giuste priorità coinvolgendo gli amministratori locali e le comunità nei processi decisionali, quindi assumere e perseguire quelle scelte che rispondono agli effettivi bisogni dei cittadini. La necessità di ridurre la spesa pubblica deve partire, ad esempio, dal taglio delle migliaia di inutili e costose società partecipate con i loro consigli di amministrazione e i loro consulenti, non certo dal depotenziamento di servizi di estremo interesse per i cittadini, come quelli che servono a garantire pienamente il diritto alla salute”.