Bressi (Pd): “Partecipazione al Psc necessaria per l’interesse della città”

Catanzaro Politica

“In un momento storico nel quale è diffusa la voglia di partecipazione civica da parte dei cittadini, il Partito Democratico, che nei giorni scorsi ha deciso di continuare a utilizzare la massima partecipazione dei cittadini per determinare la scelta del Candidato alla Presidenza della Regione, sull'importante tema del PSC di Catanzaro ha il dovere di coinvolgere i propri iscritti e i propri elettori, senza rinchiudersi nelle stanze con i rappresentanti istituzionali e con i segretari di circolo”. L’ha detto Rosario Bressi del PD Catanzaro e membro Segreteria PD Calabria in merito alla partecipazione degli iscritti al partito per il Psc del capoluogo di regione.

“Capisco che ci possono essere problemi logistici, ma anche che le nuove tecnologie si possono sostituire, in caso di emergenza, ai tradizionali incontri di sezione. Da dirigente democratico, ma soprattutto da catanzarese, mi domando se abbiamo preso coscienza che il Pd di Matteo Renzi è diventato il partito del 41% perché viene percepito come soggetto nuovo, capace di intercettare la voglia di partecipazione larga e, soprattutto, abbiamo capito che bisogna essere capaci di dire no alle logiche dei caminetti e delle sole riunioni formali se vogliamo mantenere il vantaggio acquisito?”

“Abbiamo preso coscienza che i tantissimi catanzaresi che hanno votato PD sperano nel cambiamento che noi rappresentiamo e ci lanciano un grido di speranza? Il grido della trasparenza e della partecipazione. Con il PSC, ad esempio, si gioca un pezzo importante di futuro della nostra Catanzaro e chi si professa autenticamente democratico non può far passare il messaggio che si discuta fra pochi e in stanze riservate una questione che tocca tutti e per questo chiede un pieno coinvolgimento delle risorse umane e delle intelligenze del PD e che guardano al PD con interesse”.

“Il nostro partito deve costruire una visione complessiva di città con un gruppo dirigente che porti a sintesi un progetto di città capace di interpretare le esigenze dei catanzaresi tutti, dalla pre Sila alla marina, dal centro alle periferie. Solo così si possono affrontare le delicate sfide delle scelte elettorali che determineranno nei prossimi mesi il ruolo della città nel contesto regionale”.

“Non c'è più tempo da perdere, urge capitalizzare il patrimonio di entusiasmo consegnatoci dal risultato del 25 maggio, altrimenti c'è il rischio che i catanzaresi che hanno scelto il PD, si accorgano che a Catanzaro il messaggio di innovazione e di "accelerazione" lanciato da Matteo Renzi è solo l'ennesimo tentativo di perpetrare un modello che tende all'autoconservazione e al malcelato replicarsi di logiche di cointeressenza. Quelle logiche che anche dalla nostra parte esistono e che si vogliono far passare sotto le vesti di una politica urbanistica e socio-economica apparentemente solidale e ambientalista su scelte e pratiche ormai vecchie che hanno prodotto lo spopolamento del centro e la nascita di quartieri dormitorio. E, si badi bene, le due cose, per chi non lo abbia capito, sono facce di una stessa medaglia, sono figlie della stessa logica e degli stessi meccanismi”.

“Lo sviluppo di Germaneto, la salvaguardia incondizionata di Giovino, la rinascita del centro e la rivitalizzazione dei quartieri e delle piazze, sono punti dirimenti di qualsivoglia indirizzo che il PD deve darsi, guardando non agli interessi di vecchie e nuove lobby "democratiche", ma guardando esclusivamente all'interesse della città e dei catanzaresi di oggi e di domani”.