Cimino, lettera aperta al ministro della salute Beatrice Lorenzin
"Egregio Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Le invio questa mia lettera nella speranza che possa intervenire personalmente al fine di dare attuazione ai regolamenti e alle leggi nazionali alla Regione Calabria". E' quanto scrive Battista Cimino, padre di Roberto, affetto da sclerosi multipla.
"Sono Battista Cimino - prosegue la lettera - padre di Roberto che, affetto da sclerosi multipla in stadio avanzato, dall'adolescenza sino allo scorso novembre ha assunto i farmaci convenzionali. A fine 2013 lo specialista del presidio ospedaliero “SS Annunziata” di Cosenza gli ha prescritto il farmaco Sativex (spray orale a base cannabinoidi) e il farmaco Bedrocan (infiorescenze a contenuto titolato e standardizzato prodotte dal Ministero della Salute dei Paesi Bassi). Lo spray orale ha seguito l’iter imposto dall’AIFA, in breve tempo l’ho ritirato e mio figlio, che ha interrotto la cura con interferone, dopo due mesi (a fine gennaio), per gli effetti collaterali sopraggiunti, ha bloccato anche l’assunzione del Sativex. Comunicai la decisione, oltre che al suo medico, anche alla farmacia territoriale, per avviare l’importazione del farmaco Bedrocan. La prescrizione di questo farmaco, con richiesta d’importazione ai sensi del Dm 11/02/97 è però andata subito incontro a impedimenti. La responsabile dalla Farmacia ospedaliera dell’Osp. SS. Annunziata di Cosenza, per dare attuazione alla procedura inviò la pratica alla responsabile delle Farmacie territoriali che decise però di ordinare solo il Sativex al fine di sperimentare prima l'effetto di un farmaco già presente sul mercato italiano. Il Sativex però, come su riferito, non si è dimostrato adatto a mio figlio, che ne ha dovuto sospendere l'uso. Invece non abbiamo mai potuto provare l'effetto dell'altro farmaco cannabinoide che era stato consigliato, il Bedrocan, perché dopo nove mesi non è ancora stato procurato. Nel frattempo mio figlio versa in gravi condizioni di salute ed è senza farmaco.
Perché le farmacie del SS calabrese sembrano ostacolare la prescrizione della cannabis terapeutica prodotta dal Ministero della sanità olandese? Non ho trovato risposte e ho chiesto l’aiuto all'Associazione Cannabis Terapeutica (ACT), che è di riferimento nazionale per gli usi medici dei cannabinoidi. Il Dott. Francesco Crestani, presidente di ACT, ha tempestivamente inviato due lettere ai dirigenti del SS regionale cui mi rifaccio integralmente, che allego e riporto in sintesi "….Anche se il Servizio Farmaceutico e/o Sanitario della Regione Calabria non volesse cogliere i nostri suggerimenti per la riduzione della spesa farmaceutica e l’efficienza del servizio Sanitario, senza contrastare la normativa statale (DPR 309/90), dovrebbe secondo noi informare le farmacie ospedaliere e ripristinare l’approvvigionamento in regime di Day-Hospital (come continuano a fare in altre regioni, p. es. in Puglia) affinché, garantendo la possibilità di cura, non si verifichino altre situazioni come quella capitata al paziente suddetto. Ribadiamo che, secondo il nostro punto di vista, la Regione e le Aziende Sanitarie Provinciali avrebbero la possibilità di risparmiare per la spesa farmaceutica. Lo stesso Ministro della Salute Lorenzin ha recentemente e pubblicamente ribadito la validità delle leggi nazionali su esposte. Per tutte queste considerazioni, chiediamo se è possibile trovare una via di soluzione al problema, e restiamo quindi in attesa di un Vs cortese e sollecito riscontro". Per via telefonica - conclude - Li abbiamo anche sollecitati a una risposta, che ci è stata gentilmente assicurata, ma finora purtroppo non l'abbiamo ancora ottenuta".