Locri, Giovanni Longo al Kunstenfestival Watou in Belgio

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Una delle opere di Longo

Ci saranno anche le opere dell’artista calabrese Giovanni Longo al Kunstenfestival Watou in Belgio. La rassegna di arti visive é una realtà di respiro internazionale che raccoglie oltre undici mila presenze e propone un fitto calendario di eventi, per la durata di quasi due mesi. Le passate edizioni hanno annoverato artisti di rilievo come Marina Abramovic e Ulay, Berlinde De Bruyckere, Jan Van Oost, Leonid Tishkov e anche per quest’anno gli organizzatori assicurano molte sorprese.

L’artista calabrese è stato invitato a esporre una serie di sculture dal titolo “Uomini compressi” giudicate in linea con il tema annuale della manifestazione. Difatti, per questa edizione, si è pensato di raccogliere opere che potessero raccontare le piccole felicità in tempi convulsi, proponendo un ideale rifugio dalla nostra frenetica società, un risveglio dello zeitgeist basato sulle piccole cose della vita.

Nell’opera modulare di Longo la terracotta assume sembianze umane soggette a una forza esterna che ne comprime energie e volontà per ottenere uno standard, una condizione uguale per ciascun elemento. Tuttavia è proprio la posizione, quasi fetale, a evidenziare il desiderio di una nuova rinascita.

Giovanni Longo, nato ventotto anni fa a Locri, era già stato notato a livello internazionale. Risale a qualche mese fa il successo riscosso su diversi web magazine di arte e design con i “Fragile Skeletons”, una serie di simbolici scheletri realizzati assemblando legni di recupero, che gli era valsa la pubblicazione su riviste del calibro di Designboom e Casa Vogue Brasil, passando dall’americano Make Magazine al cinese Dipendenza Design. Il Kunstenfestival Watou è quindi un’ulteriore conferma della buona strada percorsa.

La mostra verrà inaugurata oggi e resterà aperta fino al 31 agosto. Una bella occasione per far conoscere la giovane arte contemporanea calabrese fuori dai confini nazionali.