Trivellazioni nel mar Jonio, Pacenza: il governo deve tenere conto dei pareri contrari
“L’appello lanciato dal presidente della Commissione Ambiente Gianluca Gallo in merito alle autorizzazioni rilasciate dal ministero dello Sviluppo economico per nuove trivellazioni nel mar Jonio non può restare inascoltato: il governo deve tenere conto dei pareri contrari pronunciati dalla Regione, dagli territoriali competenti, dalle associazioni produttive e ambientaliste”.
Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza sul permesso di ricerca “D.R. 74.-AP” rilasciato lo scorso 9 giugno con decreto ministeriale alla società lombarda “Apennine Energy spa” ed alla nuova istanza di permesso di prospezione (la “d 3 F.P.-SC”) presentata dalla Società Schlumberger Italiana spa.
“Con provvedimenti autorizzativi del genere – commenta l’onorevole Pacenza – vengono praticamente cancellati i dettami previsti con la riforma del Titolo V della nostra Costituzione. La Calabria è una regione ricca di un patrimonio naturalistico che va preservato. Nuove trivellazioni, a nostro avviso, potrebbero compromettere irrimediabilmente l’assetto geomorfologico di questa regione.
Già il meridionalista Giustino Fortunato, nel secolo scorso, non ebbe esitazione a definire questa terra come uno ‘sfasciume pendulo sul mare’, puntando così l’attenzione sulla fragilità statica della Calabria. Sono in corso ormai da decenni le attività di estrazione metanifera a largo di Crotone dove si preleva circa il 15% del fabbisogno nazionale di gas. Ulteriori pozzi, autorizzati a poche centinaia di chilometri da questo sito, potrebbero risultare assai incisivi in termini di impatto ambientale sulla costa.
È vero che il recente decreto autorizza ad eseguire entro 12 mesi dal conferimento del permesso un programma di lavori che prevede, fra l’altro, l’acquisizione di linee sismiche con rielaborazione dei dati, ma tutto ciò deve essere ulteriormente rafforzato ed esteso al controllo anche da parte degli Enti territoriali competenti attraverso i propri canali e le modalità di tutela del territorio.
Concordo su quanto richiesto dal presidente Gallo che ha sollecitato al Senato la presa in esame della proposta di legge approvata di recente dal Consiglio regionale della Calabria per modificare il Decreto sviluppo e la legge del 1991 (recante norme per l'attuazione del nuovo piano energetico nazionale) nella parte in cui si consente di dare inizio alle procedure autorizzative delle trivellazioni in mare senza aver preventivamente e necessariamente raggiunto un’intesa con le Regioni interessate.
Spero che il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, il suo omologo all’Ambiente Gian Luca Galletti e la Commissione Ambiente al Senato prendano seriamente in esame le richieste d’interlocuzione avviate dalla Quarta commissione del Consiglio regionale calabrese”.