Droga: coltivazione di marijuana nel Foggiano, arrestato reggino

Reggio Calabria Cronaca
La piantagione di cannabis

I carabinieri di Cerignola e del 6^ Nucleo Elicotteri di Bari Palese hanno arrestato in flagranza di reato, due 58enni di Trinitapoli e un 48enne di Melicucco, in provincia di Reggio Calabria.

I tre sono accusati di aver allestito, in località "Giardino" nelle campagne di Cerignola, un'attività illecita finalizzata alla coltivazione, produzione, detenzione e commercio di marijuana con l'aggravante dell'ingente quantitativo. Da tempo i carabinieri stavano monitorando un'area demaniale di circa 4mila metri quadrati, tra Cerignola e Zapponeta.

Ieri gli investigatori hanno deciso di entrare in azione, notando nell'area interessata, due auto e due uomini mentre stavano coprendo alcune cassette che servivano per far essiccare le infiorescenze della marijuana che era stata raccolta mentre una terza persona era poco distante. Alla vista dei militari i tre hanno tentato la fuga ma sono stati bloccati e arrestati.

Nel corso dei controlli i carabinieri hanno accertato che il terreno era stato organizzato in quattro zone. Un'area vivaio dove era stata allestiva una vera e propria serra, con impianto di irrigazione, sotto la quale vi erano 27 contenitori di polistirolo contenenti complessivamente 5.400 piantine di marijuana dell'altezza di circa 5-6 centimetri ciascuna, pronte per il travaso.

Un'area destinata alla coltivazione delle piante che erano state raccolte da poco. Un'area di essicazione: sulla quale erano collocate, in modo ordinato, una accanto all'altra, 250 cassette di plastica di colore nero contenenti infiorescenze di marijuana che, sottoposta successivamente a pesatura, è risultata ammontare a 84 chilogrammi complessivi.

Un'area di stoccaggio costituita da un vecchio casolare ed un capanno in lamiere utilizzati come deposito. All'interno sono stati recuperati alcuni involucri di cellophane contenenti 500 grammi di marjuana.

La marijuana sequestrata, sottoposta ad accertamenti tecnici presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti, è risultata contenere un principio attivo di THC pari al 6%. Pertanto, dal quantitativo sequestrato, si sarebbero potute ricavare 220.000 dosi che avrebbero fruttato sul mercato illecito circa 400.000 euro. (AGI)