Martino (Udc): “Il Piano di occupazione prima di tutto”

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Martino

"Flessione in negativo del potere di acquisto delle famiglie". Esordisce, così, l'esponente politico dell'Udc Ivan Martino nel corso del suo intervento in cui traccia un' analisi economica analitica che riguarda le famiglie calabresi.

"Il reddito reale delle nostre famiglie - continua il politico vibonese- a inizio 2014 registra una forte flessione a testimonianza del momento fortemente critico che sta attraversando la nostra regione. Nonostante la crisi economica, però, i consumi tornano a crescere, il che vuol dire che i nuclei familiari calabresi, nonostante le difficoltà, ritornano a spendere.

Si ridimensiona, pertanto, una caratteristica che un tempo era peculiarità delle nostre famiglie, e cioè, il risparmio divenuto ormai "operazione impossibile" a seguito del costo della vita e delle sempre più esigue risorse economiche a disposizione.

Ma badiamo bene -aggiunge Martino- per spesa intendiamo "spese obbligate" e cioè, spese dalle quali le famiglie calabresi non possono esimersi. E' una dinamica economica molto fluida in costante movimento dove gli investimenti delle famiglie sono in considerevole calo”.

L'esponente politico moderato afferma: "Il tasso di investimento è lo stesso di quello di 12 anni fa, quindi questo deve far bene riflettere anche la politica e le strategie economiche da mettere in campo. La nostra è una regione particolare, alle prese da sempre, con problemi storici endemici difficili da debellare. La situazione è ancor più allarmante per le imprese dove nonostante gli sforzi della Giunta Regionale nel corso di questa legislatura, il loro tasso di investimento è al minimo storico.

L' escalation storico-economica della nostra regione ed i gravi gaps con altri scenari economico-occupazionali deve far meditare bene; ancor più Renzi, riguardo i piani economici per la Calabria. Adesso bisogna mettere il lavoro davanti a tutto. Facciamo, prima, un serio piano di occupazione per tutto il Mezzogiorno e poi occupiamoci di altro. Ma adesso pensiamo solo al lavoro. Sono in gioco le sorti di una intera generazione. Solo così - conclude Martino- miglioreranno i redditi e quindi i consumi”.