Consiglio Regionale. Pantisano (Pd): la Stasi acceleri su scioglimento e nuove elezioni
“La polemica che sta accompagnando l’ultima fase della vita del Consiglio regionale, sui tempi del suo scioglimento e sull’indizione di nuove elezioni, rischia di diventare pericolosa per tutte le forze politiche e di rivelarsi un boomerang in termini di partecipazione quando i calabresi saranno finalmente chiamati alle urne. Il motivo è chiaro: tutta questa confusione non fa che aumentare i dubbi dei cittadini sulla credibilità delle istituzioni regionali e trasformarli nel migliore alleato di chi cavalca l’antipolitica. In questi giorni, concorrono a generare questo senso di ambiguità anche le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da rappresentanti del centro destra e in primo luogo della vice Presidente (oggi Presidente facente funzioni) Antonella Stasi”.
Lo sostiene Arturo Crugliano Pantisano, Segretario Provinciale del PD di Crotone in una nota nella quale aggiunge che “La vice Presidente (Stasi, ndr), nell’intento di alimentare a suo vantaggio la polemica politica contro il Segretario regionale del PD Magorno, dimentica, che per ruolo e funzioni, lei stessa dovrebbe avere a cuore un’accelerazione delle operazioni di scioglimento del Consiglio e favorire un immediato ritorno alle urne per dare certezza ai calabresi di avere un governo regionale che al di la del colore politico sia fondato sull’autorevolezza che deve essere propria alle istituzioni. Non concorrono a ciò sicuramente, l’approccio “di parte” e le azioni messe in campo da una giunta ormai decaduta per legge e sfiduciata politicamente, che però si avventura in decisioni, non già di ordinaria amministrazione come indicato dalla normativa, ma di sostanza come ad esempio quella inerente la nomina dei nuovi vertici delle Aziende sanitarie calabresi”.
“Al di la delle prerogative in capo ai singoli consiglieri regionali a riguardo delle dimissioni – prosegue il segretario cittadino del Pd - stabilite per legge e quindi chiaramente intellegibili, bene ha fatto il Ministro Lanzetta a precisare che il punto focale della questione non è quello giuridico, per altro ben chiaro anche nello Statuto regionale, ma di opportunità politica. L’intervento del Ministro, non ci è sembrato - come dichiarato da qualcuno - un “impicciarsi fuori luogo delle questioni calabresi”, ma un gesto istituzionale di grande attenzione verso la Calabria, visto e considerato che tali questioni interessano la stessa anche e soprattutto in quanto cittadina di questa regione ed esponente politico di primo piano del PD regionale”.
“Al di là di ogni spirito polemico - aggiunge Pantisano - sarebbe utile per tutti recuperare quel deficit di autorevolezza e credibilità che oggi caratterizza le istituzioni regionali, favorendo tutti i procedimenti che possono accelerare la conclusione di questa infelice esperienza di governo. La vice Presidente Stasi potrebbe per ruolo istituzionale e appartenenza politica svolgere un ruolo fondamentale, se solo lo volesse, potrebbe, infatti, - o dovrebbe diciamo noi – rivolgersi direttamente al suo collega di partito Alfano, che in veste di Ministro degli interni è l’organo deputato a indicare con chiarezza la data certa della chiamata al voto per i calabresi”.
“Ecco – continua la nota del Pd - questo sarebbe un atto che andrebbe nel verso giusto, che tutelerebbe il sacrosanto diritto dei cittadini a sapere chiaramente quando potranno esprimere il loro voto e – consentitecelo - anche dare un giudizio su questi quattro anni di governo Scopelliti. Quello che, al di la delle valutazioni politiche, risulta stridente, è come mai un simile “passaggio istituzionale” non sia ancora stato fatto ufficialmente, e al contrario si perda tempo in lunghe dissertazioni giuridico-filosofiche che hanno come unica conseguenza solo quella di alimentare le polemiche e sviare il dibattito dalle questioni dirimenti. Altrove non è così. Negli ultimissimi giorni, come abbiamo avuto modo di vedere si è dimesso anche il Presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ebbene da quello che si apprende dai giornali, già si è in grado di stabilire con esattezza la finestra elettorale più opportuna per andare a rinnovo del consiglio, e cioè quella del prossimo mese di novembre”.
“La Calabria – dice il segretario cittadino - deve avere la certezza di andare al voto al più presto, soprattutto perché in questa regione il tempo è veramente denaro, basta pensare alle scadenze per l’utilizzo dei fondi comunitari o di altre ed importanti opportunità di sviluppo che possono arrivare dal nuovo dinamismo che ha impresso al paese il governo Renzi. La nostra regione, ha necessità impellente di un nuovo governo legittimato ad operare pienamente sotto tutti i punti di vista. Restare nel limbo, aspettare che le situazioni si consumino da sole, magari tergiversando per consentire al proprio schieramento di riorganizzarsi, non è fare il bene della Calabria e si può trasformare in un tempo perso e pregiudizievole per le future azioni rivolte allo sviluppo economico della regione. Inoltre la specificità di questa situazione, del tutto nuova, non può che aumentare i dubbi dei cittadini anche sulla legittimità delle decisioni assunte dal governo regionale dalle dimissioni del Presidente Scopelliti in poi. Anche per tale motivo, bene farebbe il Presidente del Consiglio regionale, Talarico a profondere i suoi sforzi non in una difesa accademica della posizione giuridica dei consiglieri, ma a favorire anch’egli un percorso che restituisca nel più breve tempo possibile la parola agli elettori calabresi”.
“Noi come Partito Democratico – dice Pantisano - siamo convinti che le elezioni regionali debbano svolgersi entro e non oltre il prossimo autunno, in concomitanza con quelle della Regione Emilia Romagna e del comune di Reggio Calabria. Lo sosteniamo da tempo e non solo per ragioni politiche di parte ma per il bene delle istituzioni calabresi già troppo compromesse nella loro immagine. E allora non resta che avviare tutte le procedure previste dalla legge e indire immediatamente le date per i comizi elettorali, per la presentazione delle liste e dei candidati. Suggeriamo ad Antonella Stasi, di essere lei a cogliere i desideri e le necessità di un intera popolazione, ed evitare che altri siano costretti (il Ministro Lanzetta ad esempio) a sopperire a tale mancanza di sensibilità istituzionale, attivando il Ministero del’interno per agire d’imperio e dirimere la questione. Spesso ci si lamenta che la Calabria è una regione dimenticata e subalterna, oggi abbiamo tutti la possibilità di invertire questa tendenza riportando la nostra regione al centro della discussione politica nazionale, dimostrando a tutti quella necessaria maturità istituzionale e politica che conviene ad una classe dirigente che – conclude Pantisano - vuole presentarsi ai propri cittadini come autonoma e in grado di decidere in modo indipendente il proprio futuro”.