Reggio: presidio di solidarietà a sostegno del popolo palestinese
"Uno degli eserciti più forti e tecnologici del mondo si sta apprestando ad una delle ripetute stragi a cui ci ha abituato, di fronte all’indifferenza del mondo intero. Il governo israeliano di Netanyahu ha ribattezzato l’operazione “Margine protettivo” e parla di una “rappresaglia necessaria” contro i terroristi di Hamas, ma ad essere colpiti sono, come sempre, donne, bambini, intere famiglie innocenti. Lo stillicidio di morti giorno per giorno, tutti i giorni, diventa ciclicamente il massacro generalizzato. È successo in passato a Der Yassin, a Tall el Zaatar, a Sabra e Chatila, a Jenin. Succede oggi a Gaza, la gabbia per topi super affollata dalla quale non si può scappare
L’ennesima operazione militare di sterminio di un popolo, verso la soluzione finale, ampiamente preparata utilizzando a pretesto strumentale la scomparsa dei tre poveri ragazzi, trovati poi morti, stava saltando per opera di qualche ultraortodosso che ha pensato bene, per rappresaglia, di bruciare vivo un ragazzo palestinese. L’alibi, preparato con cura, non poteva più reggere, e allora via alla correzione di rotta, pubblicizzando da una parte la condanna a quei fanatici che stavano facendo fallire la pianificazione militare, e ringraziando dall’altra i “razzetti” di Hamas per aver permesso loro di recuperare le pseudo giustificazioni.
La piramide mediatica, dalle informazioni che arrivano solo dall’esercito israeliano, si dipana raccontando fatti e loro interpretazione ad uso e consumo del governo Natanyahu e dei suoi alleati internazionali, che per bocca del Segretario di Stato John Kerry hanno di fatto benedetto la nuova aggressione. La solita canea di pennivendoli di regime si fa carico trasversalmente della propagazione, in una gara a chi è più realista del re. L’enorme differenza del numero dei morti, le stragi di civili come forma di punizione collettiva, l’uso di armi tecnologiche e di distruzione di massa da sperimentare in loco, le centinaia di bombardamenti contro qualche decina di missili caserecci, l’ invasione che sembra imminente – con il suo corollario di morte e distruzione - , non contano se non come “comprensibili ed inevitabili” cause collaterali.
Il resto non si vede: un potente esercito di occupazione, brutale ed al contempo sofisticato, contro una delle ultime colonie occupate del mondo, i muri, i ghetti, il regime di apartheid, le migliaia di prigionieri – molti dei quali bambini -, le sistematiche violazioni di qualunque legge internazionale o risoluzione dell’ONU, la diaspora (con circa 6 milioni di palestinesi in giro per il mondo), il divieto del diritto al ritorno universalmente riconosciuto, le cicliche stragi alla Marzabotto contro civili indifesi, donne, bambini, i campi di concentramento, le torture…
Le vittime del nazismo di ieri si sono trasformate nei carnefici di oggi con solo poche, pochissime voci che si levano a condannare questi crimini contro l’umanità e questi criminali. Nel silenzio o balbettio dei governi. Così come ieri con il nazismo.
Leviamo le nostre voci contro queste ignominie, che diventino un grido di protesta, di condanna; quella che i governi collusi mai faranno. Che diventi un grido di ripudio universale, che trasformi deboli voci in un boato, che parli di boicottaggio economico (i prodotti commerciali israeliani, seppur camuffati, cominciano con 729 come prime cifre del codice a barre), culturale, sportivo, mediatico, che faccia appello anche a lavoratori e giovani israeliani, perché si mobilitino contro un governo che usa il massacro di un popolo come arma di distrazione di massa dalla macelleria sociale che sta preparando.
Invitiamo tutte e tutti al Presidio organizzato per lunedì 14 luglio alle ore 18.00 a Piazza Italia, di fronte la Prefettura, contro il genocidio in atto del popolo palestinese. L’iniziativa non vuole essere solo un momento di solidarietà e di sostegno a un popolo martoriato, ma anche occasione per riflettere e ragionare insieme su come attivare azioni più incisive per contrastare le politiche di uno stato, quello sionista, che vedono coinvolte anche l’Italia e la stessa Calabria."
Adesioni in aggiornamento:
Comitato Solidarietà Migranti
Comitato Acqua Pubblica Villa San Giovanni
c.s.c. Nuvola Rossa
csoa Cartella
Collettivo UniRc AteneinRivolta
Pagliacci ClanDestini - Freckles
Sinistra in Movimento
Rifondazione Comunista Reggio Calabria
Collettiva AutonoMIA Reggio Calabria
Circolo SEL "Eugenio Musolino"
ass. "La cosa pubblica"
Arci Reggio Calabria