Corrado Didonna su vicenda cori offensivi alla polizia a matrimonio consigliere FI
“Abbiamo fin ora taciuto per non infierire ulteriormente sulle responsabilità dinnanzi alla cattiva immagine nazionale che ha fatto la città di Catanzaro per l’insolita modalità di concessione dello Stadio comunale “N. Ceravolo” per la cerimonia nuziale del consigliere comunale di Forza Italia e capo ultras Andrea Amendola, ma non possiamo invece rimanere inermi davanti alle riprese che riprende lo stesso esponente politico berlusconiano intonare in gruppo un coro offensivo nei riguardi tra l’altro degli uomini e le donne in divisa blu; chiaro riferimento agli agenti della Polizia di Stato che indossano proprio l’uniforme di quel colore. Lo si legge in una nota di Corrado Didonna presidente del circolo "Il Rinnovamento".
"Impossibile, da persone rispettose della cultura - prosegue il presidente - della legalità come valore di vita da insegnare ai propri figli, mandare giù tutto questo, perché se è “cosa simpatica” (sindaco Sergio Abramo, cit.) consentire l’uso di un impianto sportivo pubblico per qualcosa che di pubblico non è ed in palese assenza di un regolamento comunale che lo preveda specificamente; è intollerabile che un gesto di “guasconeria” come quello di intonare un coro contro gli uomini e donne della Polizia di Stato , possa passare inosservato da parte della politica cittadina ed a questo punto anche da parte del Sindaco Sergio Abramo; massimo esponente dell’amministrazione e dirigente di primo piano di Forza Italia, medesimo partito del consigliere-capo ultras.
Un offesa, quella intonata nel coro, che è indirizzata non solo agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, ma alla stragrande maggioranza dei catanzaresi che credono nella legalità come pilastro fondamentale della propria esistenza e della propria moralità: fatti simili non sono da considerare virtuosamente distanti e diversi da quello del presunto “inchino” al boss della n’drangheta durante la “Varia” di Oppido Mamertina….
Se il Sindaco Abramo e tutta la maggioranza di governo comunale , tra cui spiccano anche appartenenti alle Forze di Polizia militari e civili, sono coscienti di quanto accaduto, dovrebbero prendere una netta distanza dal consigliere comunale di Forza Italia Andrea Amendola e chiederne le dimissioni dal seggio di Palazzo De Nobili; così come ci auspichiamo anche una precisa e netta presa di posizione dei sindacati di polizia, a condanna dell’accaduto per tutela del prestigio e dell’immagine lesa delle forze dell’ordine dall’esponente politico berlusconiano.
Infine rivolgiamo il nostro appello - conclude la nota - alla Magistratura ed al Prefetto di Catanzaro di prendere ognuno per la propria parte di competenza i dovuti provvedimenti proprio alla luce dei fatti immortalati dalla TV del “Fatto Quotidiano.it “ ed ora anche all’attenzione della DIGOS della Questura di Catanzaro, così come ci aspettiamo dai parlamentari calabresi un’immediata condanna del gesto accompagnata da un interrogazione parlamentare al ministro dell’ Interno Alfano a difesa oltre delle tante donne ed uomini in divisa che quotidianamente si spendono per garantire il libero e democratico andamento delle Istituzioni nazionali e locali anche e soprattutto per rispetto a chi , per quell’uniforme, ha persino dato la propria vita nella lotta alla criminalità organizzata e contro il dilagante terrorismo internazionale al di fuori dei confini dell’ Italia: dalla Calabria , terra spesso tristemente nota sulle cronache nazionali , può anzi deve ripartire la cultura della Legalità, noi calabresi onesti indubbiamente ce lo meritiamo!"