Nomina monsignore Satriano, la soddisfazione del sindaco di Rossano

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L’elezione di Monsignore Giuseppe Satriano alla Cattedra dell’Arcidiocesi Rossano-Cariati apre un nuovo corso per la nostra comunità, con l’auspicio che si possano continuare a seguire le orme impresse, indelebilmente, dall’indimenticato predecessore Monsignore Santo Marcianò. La nomina di un nuovo pastore ci riempie di nuova e rinnovata speranza. Non siamo più soli. Da oggi potremo contare nuovamente su una guida spirituale che, sono certo, garantirà quel supporto incondizionato alle battaglie civili che questo territorio sta portando avanti nella rivendicazione dei suoi diritti, dalla giustizia, alla mobilità per finire al lavoro. Sono altrettanto certo che Mons. Satriano, preceduto dalla fama di uomo e sacerdote di servizio, sarà anche protagonista di quel percorso di rilancio sociale e culturale dell’Area urbana Corigliano-Rossano, intrapreso sinergicamente dalle due Città. Ma la presenza del nuovo Arcivescovo ci stimola a riprendere, con rinnovato entusiasmo, quel percorso di valorizzazione e rilancio definitivo del Codex Purpureus Rossanensis e più in generale del patrimonio turistico-religioso di cui Rossano è ricca”.

È, questo, quanto ha detto il sindaco Giuseppe Antoniotti al termine della cerimonia di annuncio, da parte delle autorità ecclesiastiche, dell’elezione di Mons. Giuseppe Satriano, già Vicario generale dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, ad Arcivescovo di Rossano-Cariati, tenutasi stamani (martedì, 15 luglio 2014) nella Cattedrale dell’Achiropita, nel Centro storico. Il Primo cittadino ha, quindi, inoltrato una missiva di auguri al neovescovo.

“Saluto con profonda commozione e ritrovato sollievo – ha scritto il sindaco Antoniotti nella lettera a Mons. Satriano - la Sua elezione a Pastore dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati. In questa terra, in cui sono allignate da secoli le profonde radici della cultura cristiana, La precede il buon nome di uomo e sacerdote che riserva attenzione prioritaria ai poveri, ai bisognosi e, più in generale, a chi soffre. E questo non può che essere un motivo di speranza per la nostra Città e per il suo vasto comprensorio, socialmente attivi nell’offrire, grazie soprattutto all’operato della Chiesa diocesana, assistenza ai più bisognosi. Eccellenza, sono certo che il Suo magistero saprà dare anche continuità a quel lungo percorso di proficua sinergia che ha contraddistinto, specie negli ultimi anni, i rapporti tra le Istituzioni civili ed il Clero.

Le chiedo, pertanto, la disponibilità alla più stretta collaborazione, per affrontare insieme i tanti problemi che interessano questo angolo della Calabria. Ma anche per continuare a percorrere quel cammino di valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e turistico, di cui la nostra Chiesa è tra i maggiori custodi. La diocesi di Rossano-Cariati, nel cui contesto vive una realtà dinamica qual è l’Area urbana Corigliano-Rossano, tra le più importanti della Calabria – si legge ancora - è una terra nobile, ricca, pregna di cultura e dignità, ma che lotta quotidianamente per preservare i suoi diritti. E sono sicuro che sarà di fianco a noi nel combattere queste battaglie di civiltà. Imparerà a conoscere le virtù e ad apprezzare la grande ospitalità di Rossano Città del Codex, suolo natio di San Nilo, che da oggi sarà anche la Sua casa. Le auguro, nuovo padre Arcivescovo, che l'impegnativo magistero, affidatogli dal Pontefice, possa essere di continuità con quanto avviato dal Suo predecessore, l’indimenticato Mons. Santo Marcianò, e che, ne sono certo, sarà accompagnato dall'appoggio e dal sostegno di tutta la comunità locale, per continuare ad affermare nella società il fondamentale ruolo della Chiesa e i principi della dottrina cristiana.

Desidero rivolgere, ancora una volta – aggiunge il Primo cittadino - un caloroso e sentito ringraziamento al vescovo e amico, monsignor Santo Marcianò per il suo infaticabile e prezioso servizio che in questi anni ha illuminato la Diocesi di Rossano-Cariati. Pastore attento e vicino alle esigenze di tutti, ci ha aiutato a percorrere questo tempo di incertezze e difficoltà dimostrandosi particolarmente attento a tutte le dinamiche, sociali, culturali ed istituzionali di questa nostra realtà. È stato per noi, utilizzando un informale ma più incisivo gergo sportivo, un vero e proprio fuoriclasse – conclude Antoniotti - le cui doti rimarranno indimenticate a chi lo ha conosciuto e ha avuto modo di apprendere da lui insegnamenti sinceri”.