Pugliese Ciaccio, tre camere bianche per il reparto di onco-ematologia pediatrica
Aumentare la ricettività del Reparto di Onco-ematologia Pediatrica e portarlo agli standard più elevati di accoglienza al fine ultimo di tutelare al meglio la salute e la privacy dei bambini che vengono ricoverati. Continua l’attività di restyling dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” da parte della direzione strategica del nosocomio guidata dall’avvocato Elga Rizzo.
Si sono, infatti, conclusi i lavori per la realizzazione di tre camere bianche, a bassa carica microbica, (servizi e accessori compresi) utili per il trattamento di pazienti pediatrici immunodepressi all’interno dell’Unità Operativa di Oncoematologia Pediatrica del Presidio “De Lellis”. Si tratta di tre camere sterili, indispensabili al fine di consentire la preparazione e la degenza di pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche, in cui la concentrazione di particelle aerotrasportate è controllata e, quindi, costruite ed utilizzate in modo da minimizzare l’introduzione, la generazione e la ritenzione di particelle al loro interno.
Dopo il reparto di Dialisi, il Blocco Operatorio, la Pediatria, la Patologia Neonatale, la Neurochirurgia, il Centro delle Chirurgie Pediatriche, l’Anatomia Patologica, l’Utic, l’Oculistica e la Medicina d’Urgenza, una nuova unità viene sottoposta a ristrutturazione per dare vita ad un ambiente gradevole e familiare dotato di strumentazioni ad alta tecnologia.
I lavori sono stati eseguiti a seguito dell’assegnazione di fondi di cui al “Programma di potenziamento funzionale e innovazione tecnologica”. Oltre alle tre camere bianche, all’interno dell’Unità Operativa di Oncoematologia Pediatrica, è stata creata una medicheria dedicata e un filtro di accesso con locali depositi.
Con questa operazione è stata ampliata la possibilità di erogare prestazioni specialistiche all’interno del presidio De Lellis con particolare riferimento all’assistenza pediatrica. Ciò è avvenuto, fra l’altro, attraverso l’adeguamento agli standard di sicurezza ed alle norme e requisiti necessari per le procedure di autorizzazione e accreditamento tenendo presente la collocazione distributivo-funzionale ed i collegamenti fisici fra le diverse funzioni dell’Unità Operativa.
Ne sono stati adeguati gli impianti elettrici, gas medicinali, antincendio e di condizionamento. Al fine di garantire un servizio ottimale l’area e le singole stanze di degenza sono state fornite di tutti i comfort possibili per una lunga permanenza. Il particolare impianto di condizionamento e trattamento aria prevede, inoltre, sistemi di termoregolazione con controllo da remoto e sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria con controllo della contaminazione h24/365gg, ed in particolare prevede anche il controllo delle condizioni termo igrometriche, il controllo dell’areazione in ambiente in grado di contenere le concentrazioni ambientali di contaminanti, il controllo dell’adeguata filtrazione dell’aria immessa e della distribuzione dell’aria stessa ed il controllo del livello di sovrapressione tra le camere e gli ambienti esterni.
L’utilizzo di risorse statali disponibili per investimenti strutturali e tecnologici, circa 14 milioni, ha portato, dal 2010 ad oggi, alla realizzazione o ristrutturazione di circa dieci strutture ospedaliere mentre 26 milioni di euro sono stati investiti in nuove tecnologie, tutte funzionanti o in fase di collaudo. Si è insistito, così, sull’appropriatezza clinica ed assistenziale rimodulando i diversi setting assistenziali secondo le indicazioni nazionali e regionali.
«Tanto è stato fatto per i piccoli pazienti oncoematologici – ha detto il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio”, avvocato Elga Rizzo,– convinti che l'umanizzazione delle cure e l'attenzione alla persona nella sua totalità, fatta di bisogni organici, psicologici e relazionali, sia alla base di una buona guida strategica. Le crescenti acquisizioni in campo tecnologico e scientifico, infatti, - ha continuato il dg - non possono essere disgiunte, nella quotidianità della pratica clinica, dalla necessaria consapevolezza dell'importanza degli aspetti relazionali e psicologici dell'assistenza. Quando si parla di bambini, poi, -ha concluso il Dg- occorre prestare ancora più attenzione ai processi di umanizzazione al fine di rendere i luoghi di assistenza e le pratiche medico assistenziali più vicine al piccolo paziente».