Occhiuto: “Da Ufficio commissario atto gravissimo”
“Se fossero vere le notizie che mi giungono in merito a ciò che sarebbe stato compiuto dal sub commissario per l'attuazione del Piano di rientro, Luciano Pezzi, sarebbe davvero un fatto gravissimo. Specie perché si tratta di un gesto che proviene da chi è stato deputato a gestire il sistema sanitario in Calabria".
Lo dichiara il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in merito alla presunta lettera che il generale Pezzi avrebbe inviato al direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza per chiedere di revocare, in autotutela, gli atti che sono stati prodotti con la finalità di assumere quattro medici del pronto soccorso in conseguenza all'ordinanza contingibile e urgente emessa dal sindaco Mario Occhiuto. Nella lettera, Pezzi minaccerebbe addirittura il dirigente dell'Azienda ospedaliera di aver inviato le carte alla Procura regionale della Corte dei conti per i provvedimenti successivi, motivando la suddetta minaccia con l'esistente blocco del turnover.
"E' grave - aggiunge Occhiuto - che un sub commissario che fra l'altro in questo momento non rappresenta nessuno, essendo il commissario straordinario decaduto, da quanto apprendo produca un atto del genere invitando sostanzialmente a non applicare l'ordinanza del Sindaco e inducendo quindi il direttore generale a commettere reato di cui all'articolo 650 del codice penale che riguarda l'inosservanza del provvedimento di un'autorità. Senza contare che la mancata applicazione dell'ordinanza, vista l'assoluta eccezionalità della situazione di grave pericolo che coinvolge la comunità locale, con la necessità di tutelare la pubblica incolumità, potrebbe condurre a responsabilità ben maggiori. Di questo ho già provveduto a informare sia sua eccellenza il Prefetto e sia la Procura della Repubblica di Cosenza.
In sostanza - prosegue il Sindaco - mentre si gioca a chi deve fare il commissario e chi il sub commissario, attraverso inutili guerre di potere, i cittadini in Calabria rischiano la vita all'interno degli ospedali mentre contestualmente i medici, spesso sottodimensionati, non vengono messi nelle condizioni di lavorare bene. Ricordo che alle ordinanze sindacali si può ricorrere nei tribunali amministrativi ma che, per legge, le ordinanze vanno applicate immediatamente. Chi ne ha titolo, infatti, può impugnare il provvedimento presso il Tar. La mia ordinanza - conclude Mario Occhiuto - limitatamente agli strumenti che la legge mette a mia disposizione, supportata dagli atti che vi sono allegati, è riferita ai soli reparti di emergenza, Pronto soccorso e Rianimazione, per scongiurare i rischi per le persone, e non riguarda l'organizzazione generale dell'ospedale dell'Annunziata. Ciò che speravo è che potesse fungere da stimolo per chi di competenza, ma mi rendo conto che purtroppo così non è stato".
Nel frattempo questa mattina gli ospedali cosentini sono stati oggetto di un'ispezione dell'Ufficio del Commissario per l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario. Alcuni funzionari, accompagnati da personale della Regione Calabria, hanno visionato documenti e ispezionato alcuni reparti. Visitate anche le strutture oggetto di lavori in corso e che sono in via di restauro, tra cui il reparto di oncologia all'ospedale Mariano Santo. Annunciata anche la presentazione di una dettagliata relazione.
La visita arriva proprio a ridosso della nota inviata dall'Ufficio del Commissario all'Azienda Ospedaliera di Cosenza, con la quale si annulla l'ordinanza del sindaco, Mario Occhiuto, che aveva decretato l'assunzione urgente di 7 medici per l'ospedale dell'Annunziata, a causa della carenza di personale che si lamenta da tempo. (AGI)