Matrimonio allo stadio, interrogazione di Magorno
Il Deputato del Pd Ernesto Magorno, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno, riguardo a quanto accaduto nel corso della cerimonia nuziale del Consigliere Comunale e capo ultras, Andrea Amendola, tenutasi inusualmente nello Stadio Comunale “N. Ceravolo” di Catanzaro.
Come si legge nell’interrogazione: “Durante la suddetta cerimonia, come ampiamente documentato dagli organi di informazione, lo stesso Andrea Amendola avrebbe intonato, in gruppo, un coro oltraggioso contro “le divise blu”, con evidente riferimento al colore dell’uniforme indossata proprio dagli agenti della Polizia di Stato”.
Inoltre, sempre dai media: “Si apprende che, nel regolamento comunale, non sarebbe previsto l’uso della Stadio per i matrimoni e che la concessione del “Ceravolo” per la cerimonia nuziale in questione non sarebbe passata attraverso alcuna delibera comunale né altro atto formale”.
Oltre a questo, sembrerebbe che: “La Digos, nei giorni scorsi, avrebbe fatto visita negli uffici del Comune di Catanzaro acquisendo, secondo le ricostruzioni, il parere di concessione dello stadio per tre anni, rilasciato dalla precedente giunta, la richiesta del consigliere-sposo Andrea Amendola e la risposta della società”.
Per quanto scritto sopra a parere dell’interrogante: “E’ intollerabile che le riprese video che immortalano il coro contro la Polizia di Stato siano passate inosservate all’attenzione dei politici locali visto, tra l’altro, che alla cerimonia nuziale erano presenti alcuni amministratori, tra i quali anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo ed il commissario straordinario della Provincia, Wanda Ferro”.
Scrive ancora il deputato calabrese nell’interrogazione: “Episodi di questo genere offendono non solo le Forze dell’Ordine ma anche i cittadini onesti e perbene di Catanzaro e dell’intera Calabria che sentono forte il senso dello Stato, delle Istituzioni e della convivenza democratica e civile”.
Ernesto Magorno pertanto con la sua Interrogazione chiede: “Se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra esposto; se e quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, il Ministro in indirizzo intenda attivare per accertare quanto accaduto e conseguentemente intervenire per condannare e evitare che si ripetano siffatti comportamenti, eticamente discutibili e screditanti, sia per la classe dirigente e politica che per la comunità calabrese, nonché per tutelare l’immagine e la dignità delle donne e degli uomini delle Forze dell’Ordine che si spendono quotidianamente per garantire sicurezza e legalità”.