Cannabis terapeutica, la lettera di Angela Bitonti al ministro Lorenzin
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Angela Bitonti al ministro della salute, Beatrice Lorenzin, in merito alla richiesta di importazione di Cannabis per uso terapeutico in provincia di Cosenza.
"Egregio Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, Sono la sig.ra Angela Bitonti, vivo a San Giovanni in Fiore e dal 1982 soffro di sclerosi multipla SP con spasmi muscolari. Sono invalida al 100% e i farmaci che finora mi sono stati prescritti e che diligentemente e con speranza ho assunto (interferone, mitoxantrone, aziotropina, cortisone, batlofen e altri che più non ricordo) sono stati inefficaci e produttivi di una serie intollerabile di effetti collaterali. La mia condizione di salute è peggiorata nel corso degli ultimi anni e solo recentemente con un farmaco cannabinoide (il Sativex) ho trovato qualche sollievo dagli spasmi. Purtroppo, ancora una volta, si sono fatti sentire effetti collaterali assai fastidiosi. Ne ho parlato con il medico curante, la Dott.ssa Giovanna Silletta, la quale, dopo essersi consultata/confrontata con altri colleghi, ha ritenuto opportuno prescrivermi le infiorescenze di cannabis terapeutica (in particolare il farmaco Bedrocan) in sostituzione al Sativex, così avrei potuto eliminare quegli effetti collaterali che, probabilmente, come mi è stato spiegato, erano dovuti alla particolare formulazione e agli eccipienti. Questi farmaci galenici sono attualmente dispensati in molte realtà sanitarie italiane, come anche reso noto dai media negli ultimi tempi, ma non dalle farmacie cosentine (ospedaliere e territoriali). La mia richiesta al sistema sanitario regionale d’importazione del Bedrocan ai sensi del DM 11/02/1997 non viene accolta. Ho trovato le porte tutte chiuse e irritata, il 18/04/2014, con protocollo N. 86944 (che allego), ho segnalato al Dott. Roberto Cosentino e al Dott. Giacomino Brancati queste mie dolorose difficoltà per l’accesso alle infiorescenze medicinali di cannabis a contenuto titolato e standardizzato prodotte dal Ministero della Salute dei Paesi Bassi, ma ad oggi, nonostante i solleciti, non ho ricevuto risposte dalla Regione Calabria.
Ora, premesso che
- tra il 2005 e il 2008 (prima e dopo le integrazioni e modifiche dell’ex ministro On. Livia Turco al D.M. 11/02/97) le farmacie ospedaliere della regione Calabria per garantire l’approvvigionamento a carico del Servizio Sanitario, in accordo con i Dirigenti del Servizio farmaceutico e della Sanità Regionale, hanno apertamente dispensato farmaci a base di cannabinoidi e le infiorescenze a contenuto titolato e standardizzato prodotte dal Ministero della Salute dei Paesi Bassi (Nabilone e Bedrocan) previa presentazione di richiesta d’importazione ai sensi del DM 11/02/97 (nello specifico erano prescrizioni di medici, base e specialisti di altre regioni, esterni alle strutture ospedaliere) consentendone il ritiro dapprima direttamente in farmacia ospedaliera e in un secondo tempo (re-interpretando l’art. 5 dello stesso Decreto Ministeriale) in regime di day hospital.
Le chiedo
1) perché le farmacie del SS cosentino ostacolano la mia prescrizione di cannabis terapeutica prodotta dal Ministero della sanità olandese?
2) cosa impedisce alle farmacie ospedaliere calabresi di ripristinare l’approvvigionamento in regime di Day-Hospital, come suggerito dall’art. 5 DM 11/02/1997 e come fatto in passato per altri pazienti nella mia stessa condizione (con medici prescrittori esterni alla struttura ospedaliera) onde garantire anche a me l’approvvigionamento del sopraccitato medicinale a carico del Servizio Sanitario?
3) perché non offrire la stessa possibilità di cura a tutti i pazienti calabresi?
4) per quale motivo la Regione Calabria non dovrebbe avviare la distribuzione dei farmaci cannabinoidi vegetali da parte delle farmacie territoriali delle ASL senza dover ricorrere alle farmacie ospedaliere e al ricovero in Day Hospital, così come si sta già facendo con il Sativex, dietro normale richiesta di importazione da parte del medico di medicina generale o medico ospedaliero?
5) nell’ottica di risparmio per il servizio sanitario, perché le farmacie non vogliono, negandomi l’accesso al farmaco a carico del SS, ridurre la spesa farmaceutica?2.
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