Estorsioni, furti e ricettazione. Al setaccio il quartiere rom
Scacco alla roccaforte degli zingari di via degli stadi a Cosenza. L'operazione, disposta dalla Procura della Repubblica, denominata "Far West" ha visto impegnati gli uomini della Squadra mobile della Questura, diretti da Fabio Ciccimarra e i Carabinieri di Cosenza, guidati da Cristina Spina. Tredici le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti pregiudicati appartenenti alla comunità rom, ma di fatto italiani, tutti nati a Cosenza, accusati di associazione per delinquere finalizzata ad estorsione, furti e ricettazione. Nell'inchiesta ci sono anche alcune decine di indagati. La Polizia ha anche sequestrato all'interno del villaggio rom manufatti abusivi e rimosso dossi, baracche e pensiline, ostacoli e vedette, collocate sul suolo pubblico, con lo scopo di delimitare e controllare il territorio. Le persone fermate dagli uomini della benemerita sono quattro, accusate di detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo operava nel centro storico della città bruzia. I particolari dell'operazione sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa, in Questura, alla quale hanno partecipato anche, il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri, il Procuratore aggiunto Domenico Airoma e il questore, Alfredo Anzalone. Il messaggio che le autorità inviano è chiaro: si lavora per riportare alla legalità tutte le zone franche della città che sono in mano alla delinquenza. Un particolare ha lasciato sorpresi gli inquirenti le vittime dei furti spesso erano di estrazione sociale alta, e spesso preferivano non denunciare il reato ma alimentare il circuito del "cavallo di ritorno". Pagando il riscatto dell'auto le vittime contribuivano ad incrementare il giro d'affari dei malviventi. L'appello accorato è quello di far sempre riferimento alle forze dell'ordine, senza timore.